L’ordinanza con cui l’Autorità portuale aveva tentato di normare l’accesso dei mezzi pesanti al porto spezzino, con l’obiettivo di alleviare il problema sempre più frequente e grave della congestione ai gate portuali, viene bocciata. E i camionisti salgono sull’Aventino. Una comunità portuale che rischia la spaccatura dopo la decisione dell’Organismo di partenariato dell’Autorità di sistema portuale di abbandonare la strada tracciata dall’ordinanza vergata mesi fa dal presidente Mario Sommariva, che mirava alla regolazione dell’accesso dei mezzi pesanti nel porto e all’introduzione dei livelli di servizio del sistema portuale. Otto i voti contrari, tra cui quelli delle associazioni dei terminalisti e degli armatori. È stato lo stesso Sommariva a comunicare la decisione dell’Organismo alle associazioni degli operatori territoriali dell’autotrasporto, sottolineando nella missiva che con il voto negativo dell’Organismo collegiale "si intende conclusa la fase sperimentale di gestione dell’ordinanza stessa. Resta inteso che la restante parte dell’ordinanza, relativa a una mera regolazione della sosta e della viabilità, ferma restando la condivisione dell’autorità marittima, sarà oggetto di una nuova ordinanza, assunta in via definitiva". Una doccia gelata per gli operatori del trasporto, tanto che le associazioni non hanno esitato a far sentire la propria voce in maniera unitaria. Anita, Assotir, Confartigianato Trasporti, Fita Cna e TrasportoUnito, nel prendere atto "che i rappresentanti degli operatori hanno deciso di bocciare l’ordinanza con la quale la Port Autority si poneva l’obiettivo di impegnare tutta la comunità portuale al rispetto di livelli di servizio adeguati ai sensi della legge 84, ovvero tempi di carico e scarico massimi oltre i quali far intervenire penalità o, nel caso di una accelerazione, forme di premialità", ritengono la scelta dell’Organismo "irresponsabile, che blocca il tentativo concreto di migliorare l’operatività dei camion, riducendo al contempo gli enormi extra costi di attese e code che devono subire le imprese. Ancor più grave è che dicendo di no all’ordinanza gli operatori hanno bloccato un’azione utile anche per le capacità dei servizi portuali alla merce e quindi di rafforzamento della competitività". Secondo le associazioni, la sperimentazione di questi mesi aveva permesso per la prima volta "di misurare sul campo i tempi di entrata e uscita dal porto e mettere a fuoco alcune problematiche su cui intervenire con step successivi, che si poneva l’obiettivo di ridurre l’inquinamento e la pressione che la città deve sopportare. Forse, però, è proprio la volontà di mantenere lo status quo, a dispetto dell’intera città e del rispetto di tutti gli operatori della filiera logistica, che chi ha votato contro ha voluto sottolineare".
Matteo Marcello