REDAZIONE LA SPEZIA

Capurro, l’odissea prossima alla svolta

Trattative del Ministero degli Esteri con la Thailandia per il rimpatrio della salma del comandante spezzino. Ieri la moglie in Procura

Dopo la testimonianza di solidarietà dalle navi in porto alla Spezia col suono delle sirene su invito della Stella Maris, un’altra soddisfazione per la moglie del comandante Angelo Capurro, quella di essere ascoltata dal procuratore della Repubblica Antonio Patrono, a sigillo della denuncia resa dalla Polizia di frontiera che indaga, su delega, per omicidio colposo a seguito del decesso del marito in oceano Indiano, sulla portacontainer Ital Libera. Il faccia a faccia è accaduto ieri. Ed è durato per 40 minuti. Riserbo sul contenuto del verbale. Mentre, secondo rumors che si sono rincorsi nel pomeriggio a palazzo di giustizia, a breve potrebbe emergere una soluzione per il rimpatrio della salma dal marittimo spezzino dopo l’altolà allo sbarco a Jakarta, in Indonesia. Prossime ad una svolta sarebbero le trattative avviate dal Ministero degli Esteri con le autorità della Thailandia. Intanto la salma del comandante spezzino resta conservata in una cella frigorifera della Ital Libera. Dalla compagnia di navigazione dell’unità – l’Italia Marittima con sede a Trieste, del gruppo Evergreen - viene ribadito che la nave portacontainer è pronta a muovere ma è in attesa di determinazioni da parte delle "autorità competenti".

Angelo Capurro, 61 anni, originario di Recco, spezzino di adozione, era spirato sull’unità il 13 aprile scorso, al culmine di una crisi respiratoria probabilmente riconducibile al Covid-19 ma senza alcuna certificazione di positività: tamponi antigenici preimbarco, in Italia e a Durban, erano risultati infatti negativi. Il procuratore della Repubblica , dopo l’esposto dei familiari che avevano lamentato l’assenza di adeguati soccorsi, aveva disposto l’autopsia e indicato alla polizia giudiziaria delegata, la Polmare, l’obiettivo da perseguire: il rimpatrio della salma, appunto. Il fascicolo è stato aperto contro ignoti con l’ipotesi di reato di omicidio colposo. Al vaglio investigativo ci sono l’estratto del giornale di bordo e le comunicazioni mail tra la nave e l’esterno - familiari di Capurro e Centro internazionale radio medico - in relazione alle condizioni di salute del comandante che, dopo leggeri malori, ha iniziato a sentirsi davvero male verso il 5 aprile, quattro giorni dopo l’imbarco a Durban, in Sud Africa. L’unità portacontainer di 290 metri di lunghezza, con 20 membri di equipaggio, è ancora all’ormeggio davanti al porto di Jakarta, raggiunto dopo la deviazione dalla rotta prevista per Singapore. Provenienti dall’Italia sono saliti a bordo, già da due settimane, i sostituti del primo e secondo ufficiale, risultati positivi al Covid ma asintomatici e per questo posti in isolamento in in albergo di Jakarta.

Corrado Ricci