In attesa di vederci sfrecciare il Cinque Terre Express (con le sue nuove tariffe e il suo carico di turisti) per ora sui binari della ferrovia rivierasca corre veloce la polemica sui nuovi costi del treno, che ieri ha scatenato la protesta di associazioni e comitati davanti alla sede della Regione a Genova. E a infiammare un clima già teso da settimane, è arrivata l’estromissione della giunta di Levanto del vicesindaco Olivia Canzo (Rifondazione), che nei giorni scorsi aveva esortato pubblicamente il sindaco a non firmare il protocollo di intesa con la Regione e a sottoscrivere il ricorso al Tar promosso dal Comune di Monterosso. In sua difesa si schiera la segreteria provincia di Rc. "La decisione del sindaco di Levanto è grottesca visto che la questione “tariffe treni” esula dalle linee programmatiche per le quali Canzio era stata ampiamente votata. Da mesi stiamo portando avanti una battaglia contro il caro biglietti dei treni con il nostro circolo di Riomaggiore e la nostra rappresentante in Comune a Levanto, che aveva invitato il sindaco a non firmare il protocollo con la Regione, cosa che poi Del Bello non ha fatto come da nostra proposta. Sararemo con ancora più forza in prima linea contro il caro biglietti e l’arroganza della giunta regionale sorda a critiche di istituzioni e cittadini". Sul tema caro biglietti prende posizione anche il consigliere regionale dei Cinque Stelle Paolo Ugolini. "Il raddoppio delle tariffe ferroviarie nelle Cinque Terre deciso in autonomia dalla Giunta Regionale, condannerà il territorio a essere percepito come una ’trappola per turisti’ . Di fronte a cifre vergognose, i turisti ci faranno una bella pernacchia... Un esempio pratico? Una famiglia di 4 persone che decide di visitare Vernazza e Manarola, cenare a Riomaggiore e tornare in albergo a La Spezia, per il costo del trasporto ferroviario spenderà 160 euro. Se il giorno seguente decidesse decidere di visitare anche Corniglia e Monterosso, il costo aumenterebbe di altri 120 euro. Morale: a quella famiglia la visita alle Cinque Terre costerebbe 280 euro. Possiamo quindi ipotizzare che i turisti sceglieranno mete più economiche, con buona pace degli operatori turistici locali che così vedranno sfumare il lavoro di anni".
"A un mese dalla partenza del Cinque Terre Express – sottoline il segretaruio regionale del Pd Davide Natale – ancora oggi non si sa quali siano le tariffe applicate. Una situazione imbarazzante, che sottopone a una figuraccia internazionale un intero comparto. Così si porta alla distruzione un modello che ha fatto crescere un’intera economia, permesso a tanti giovani di non doversi cercare un futuro lontani da casa e ha dato modo di rinascere a borghi che rischiavano l’abbandono. Le responsabilità di Toti sono gravissime e non possono essere lasciate sulle spalle delle amministrazioni locali".