
A Spezia apre la casa dei riders (foto Frascatore)
La Spezia, 13 febbraio 2023 – Inaugurata questa mattina alla Spezia «Casa Riders», base per i lavoratori delle consegne a domicilio.
Si tratta di uno spazio di circa cento metri quadri con spogliatoio, una stanza in cui consumare pasti, ricaricare i telefoni e attendere le chiamate e una ciclo officina per la manutenzione dei mezzi di lavoro.
«Un piccolo segnale di attenzione che spero venga apprezzato dai lavoratori. Viviamo in un mondo in cui la finanza conta più delle persone, noi volevamo andare in una direzione completamente diversa», ha detto il sindaco Pierluigi Peracchini prima del taglio del nastro.
È il Comune della Spezia ad aver messo a disposizione gratuitamente i locali dell'ex quarta circoscrizione nel quartiere di Mazzetta, che si trova in posizione baricentrica rispetto allo sviluppo della città.
Le utenze sono invece a carico dei sindacati Cgil, Cisl e Uil. «Questo è un presidio di dignità per persone che spesso lavorano in condizioni proibitive: un punto di partenza», ha detto Luca Comiti, segretario territoriale Cgil.
«Il prossimo passo sarà parlare della cornice contrattuale di questi lavoratori e delle tutele su malattie e infortuni», le parole di Marco Furletti della Uil. Antonio Carro della Cisl ha invece sottolineato il ruolo dei rider «durante la pandemia e nei confronti degli anziani soli, che hanno bisogno delle consegne dei pasti a domicilio».
Accanto a Casa Riders sorge in effetti un centro anziani, con uno scambio di esperienze che è già iniziato. «Spesso vengono da noi, che siamo in media piuttosto giovani, per consulenze sull'uso dei telefoni - spiega Pierpaolo Ritrovati, rider e sindacalista della Cgil -. Speriamo che questo modello si possa esportare ad altre città». Sono una cinquantina i rider alla Spezia, metà dei quali lavora per Just Eat, proprio come Ritrovati. «All'azienda, che in questo contesto manca, abbiamo già chiesto di spostare lo starting point, ovvero il nostro tornello virtuale a partire dal quale prendiamo servizio, proprio da questo spazio. Per adesso la nostra richiesta è rimasta inascoltata».
Da Just eat arriva un intervento: “Il modello di business di Just Eat prevede nella maggior parte delle città dove il modello di delivery con rider dipendenti è attivo l'individuazione di starting points, ovvero luoghi specifici posizionati in zone strategiche della città per garantire una maggiore efficienza organizzativa e di gestione del lavoro dei rider. Il nostro modello, infatti, permette un controllo da parte di personale dedicato dei nostri dipendenti, dei veicoli da loro utilizzati, dell’equipaggiamento. Solo nelle principali città italiane – prosegue l’azienda – Just Eat ha programmato l’apertura di hub, un investimento che consolida l'impegno intrapreso con l’assunzione di 2.500 rider in tutta Italia con contratto di lavoro subordinato. Pertanto, pur ritenendo lodevole e positiva la risposta delle istituzioni locali a una esigenza crescente di spazi per i rider, Just Eat precisa che la Casa del Rider - per come si configura oggi - non sostituisce e non integra i progetti già avviati o in fase di avvio sul territorio italiano”.