L’asso pigliatutto di Porto Venere questa volta, dopo aver (a suo tempo) preso, vorrebbe cambiare (ora) le carte del gioco. Lui è Raffaele Paletti alle cui società sono riconducibili le proprietà del Grand Hotel, dello stabilimento balneare in corso di costruzione nella cava di Carlo Alberto sull’isola Palmaria, il Royal Sporting Hotel e la titolarità della concessione dell’ex scuola Michela Ravecca. Il cambio auspicato è quello della destinazione d’uso dell’immobile dell’Olivo che fino al 2018 ha svolto le funzioni di albergo e centro convegni: il Royal. Nei giorni scorsi la società proprietaria dell’immobile, la Fil Casa spa, riconducibile all’imprenditore milanese, ha inviato una lettera al sindaco del Comune di Porto Venere Francesca Sturlese rappresentando i legittimi desiderata: ottenere l’uso residenziale del complesso che si articola il 6 piani (per un totale di circa 8000 metri quadrati), con 56 camere da letto, sala convegni, sala fitness, piscina scoperta, campo da tennis e parcheggio interno.
Il presupposto da cui muove l’istanza è che il proposito di dare continuità d’uso turistico ricettivo alla struttura non si è più rivelato conveniente nel rapporto tra costi di riqualificazione e ricavi prevedibili. Il tutto prospettato con ancoraggio allo studio di una società di consulenza specializzata in questo tipo di analisi e con profonde conoscenze nel mercato del turismo e dei servizi di qualità richiesti. Ieri abbiamo provato a saperne di più da Paletti inviandogli un messaggio: whatsapp; garbata la risposta, ma bocca cucita: "Con tutto il rispetto per il suo lavoro, non voglio rilasciare alcuna dichiarazione. Buon Ferragosto". Quello di oggi è il quinto nel quale, dopo la compravendita, il Royal resta chiuso.
L’istanza per il cambio di destinazione d’uso - da alberghiero a residenziale - muove anche dalle opportunità offerte dalla legge regionale (la numero 1 del 2008) là dove la stessa puntualizza: gli immobili assoggettati al vincolo della destinazione d’uso alberghiera possono essere oggetto di svincolo per "sopravvenuta inadeguatezza della struttura ricettiva rispetto alle esigenze di mercato" per tutta una serie di elementi. Quelli che, nel caso specifico, sono stati inanellati nello studio depositato insieme all’istanza.
Corrado Ricci