MASSIMO BENEDETTI
Cronaca

Celle frigorifere guaste, gravi disagi all’obitorio

La denuncia di una donna: "Non ho potuto dare l’ultimo saluto a mia mamma, mi hanno detto che hanno dovuto chiudere la cassa perché c’era troppo caldo"

L’ingresso dell’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea (foto di repertorio)

La Spezia, 5 maggio 2023 – “Non mi è stato possibile dare l’ultimo saluto a mia madre all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea, perché la cassa era stata già chiusa".

Sono le parole di Orietta, che abita a Santo Stefano Magna e il 29 aprile scorso ha visto mancare l’adorata mamma, per un crudele destino proprio nel giorno del suo 79esimo compleanno.

Quando è andata all’obitorio, il giorno prima del funerale, per darle l’ultimo saluto, non l’ha più trovata. Era già dentro la cassa. Il problema è che all’obitorio della Spezia non funzionano le celle frigorifere e non c’è neppure l’aria condizionata, pertanto con l’arrivo dei primi caldi la temperatura che dovrebbe essere intorno ai sette gradi, sale oltre i venti.

“Mia mamma si è sentita male a casa il 28 aprile – racconta Orietta – è stata portata in ambulanza al pronto soccorso del Sant’Andrea, dove è rimasta per la notte perché, ci è stato detto, non c’era posto nei reparti. Alle 4,30 è deceduta per un arresto cardiaco. Ci hanno avvisato, l’abbiamo vista in obitorio. Quel giorno faceva già caldo e la sera prima di andare via abbiamo notato che il corpo iniziava già un po’ a gonfiarsi. Poiché c’erano di mezzo due giornate festiva, non avremmo potuto fare il funerale a Ponzano Madonnetta prima di martedì 2 maggio. Domenica sono tornata all’obitorio perché mi dava conforto solo stare vicino alla mamma anche se era morta, lo stesso avrei voluto fare anche lunedì, ma non mi è stato possibile".

Quando ho chiesto spiegazioni – prosegue Orietta - mi hanno risposto che non potevano fare diversamente che chiudere la cassa, perché c’era troppo caldo. Ho saputo allora che le celle frigorifere non funzionano da tempo. Ma è possibile che questo succeda in una città capoluogo di provincia come La Spezia e nessuno fa nulla?"

Per questo si è rivolta al nostro giornale per denunciare l’accaduto. "Quello che è capitato a me, non voglio che succeda ad altri. Siamo veramente in una situazione da terzo mondo perché all’obitorio non funziona neppure il bagno, anche questo da tempo e nessuno lo ripara. Io quando ho avuto bisogno sono dovuta andare al pronto soccorso. Oltre alla morte del proprio caro, bisogna anche sopportare situazioni che non sono degne di un paese civile".