
di Gianluca Tinfena
E’ il volto televisivo del calciomercato sulla Rai, spezzino orgoglioso e grande tifoso delle aquile. Questa settimana abbiamo il piacere di ospitare a colazione Paolo Paganini.
Quando è nato il suo amore per lo Spezia?
"All’inizio degli anni ‘70, quando mio papà Franco mi portava per mano alla domenica al Picco a vedere le partite. Erano gli anni di Motto, Giulietti e Agostini. Per lui la domenica era sempre la stessa: al mattino alla messa e al pomeriggio a vedere le aquile. Grazie all’amore che lui mi ha trasmesso per il calcio fin da bambino ho capito che il mio sogno sarebbe stato quello di diventare giornalista sportivo".
A proposito qual è stata la sua prima intervista?
"Avevo iniziato da poco a collaborare con Tls e mi mandarono a intervistare dopo l’allenamento mister Sergio Carpanesi. Un signore d’altri tempi, mi mise subito a mio agio e fu il battesimo in video della mia lunga avventura in tv. Era il 1985, in quegli anni il rapporto tra giornalisti e giocatori era diretto, non c’erano filtri, ricordo ancora le cene del giovedì a casa di Luciano Spalletti a Lerici. Era diventato un rito, quando lo Spezia vinceva alla domenica Luciano ci invitava a casa sua".
Qual è la partita dello Spezia che ricorda con particolare trasporto?
"Il 1 giugno del 1986. Spezia-Pistoiese 2-2 davanti a un Picco gremito, ricordo che c’erano persone a seguire la partita addirittura aggrappati alle torri-faro. Fu un’annata straordinaria perché lo Spezia di Carpanesi si ritrovò senza una società e strinse un patto di ferro arrivando senza stipendi per una buona parte della stagione a conquistare la promozione in serie C1".
E la tua telecronaca dello Spezia più emozionante?
"Ho avuto la fortuna di essere stato la voce di quello storico passaggio del turno dello Spezia di mister Di Carlo all’Olimpico di Roma contro i giallorossi del 2015. Ho fatto fatica a mantenere l’imparzialità per 120 minuti. Sbagliarono i rigori due specialisti come Pjanic e Dzeko e guadagnammo l’accesso ai quarti di finale".
Paolo Paganini da qualche anno è diventato un grande appassionato di twitter che usa per lavoro e per raccontarsi nella quotidianità dove condivide anche foto e video. Tra i video recenti più commentati dell’ultima estate dai suoi 14mila followers ce n’è uno datato proprio 20 agosto 2020 in campo al termine di Spezia-Frosinone in maglia bianca al fianco di mister Italiano.
"Non mi sono mai emozionato così tanto, speravo che prima o poi lo Spezia di Volpi arrivasse così in alto ma quest’anno è stata davvero una sorpresa per molti. Confermo che gran parte del merito è di Italiano. Ho conosciuto e intervistato tanti allenatori in carriera e ti dico che lui è un predestinato, arriverà presto a grandi livelli. Mi ricorda molto per organizzazione di gioco e capacità di motivare la squadra Antonio Conte dei primi anni".
A proposito di Volpi ci racconta quei pranzi infiniti dell’estate 2008 insieme a Marotta per convincerlo a comprare lo Spezia?
"Tutto nacque un po’ per caso parlando con Marotta che mi parlò di Jacopetti, che stava ultimando il suo corso al settore giovanile della Samp e mi disse che sarebbe stato l’uomo giusto per lo Spezia, io gli feci presente che la società era in vendita e a un passo dal fallimento. Da lì nacque il contatto di Jacopetti con Volpi che si convinse definitivamente di approdare a Spezia durante una cena con me, Jacopetti e Marotta al ristorante Da O Vittorio a Recco".
Da grande esperto di calciomercato qual è stato il più grande giocatore dello Spezia di questi ultimi anni e invece il più grande acquisto sfumato sul filo di lana?
"Per quello che ha fatto e che ha rappresentato per lo Spezia il più grande acquisto degli ultimi 20 anni è stato Max Guidetti. L’acquisto più grande sfumato è stato Luca Toni. Era l’estate del 2012, la prima di Volpi in serie B che non badava a spese. Toni era reduce dalla breve esperienza con l’Al Nasr di Dubai e voleva tornare in Italia. Volpi ci provò, poi saltò il passaggio di Berbatov alla Fiorentina e proprio l’ultimo giorno di mercato Toni tornò in viola. Vi ricordo che nelle due stagioni seguenti segnò in A 20 e 22 gol con la maglia del Verona. Ma un grande acquisto in prospettiva è M’bala Nzola, sarà decisivo per la salvezza".