
Chiama... e Varese risponde Un museo a cielo aperto Intreccio di ’Legami’ e artisti
Tutto è nato da Chiama, frazione di tre abitanti di Maissana. Una terra promessa per la scultrice milanese Chiara Pellegrini, che messi in stand-by il fervore e i ritmi meneghini, in Val di Vara ha dato vita a un esperimento inedito: il festival-LéGàmi-ArteinValdi Vara. Creata in collaborazione con l’artista multimediale veronese Federica Della Vecchia trapiantata a Londra, questa rassegna diffusa si propone, in coerenza con il nome scelto per lei, di mettere l’accento sulle relazioni: quelle fra persone e territorio, fra opere e artisti e visitatori.
Da oggi all’11 agosto, Varese Ligure e Chiama ospiteranno una rosa di artisti chiamati a creare un museo a cielo aperto: non stanze e padiglioni, ma spazi pubblici, sfruttati e valorizzati con il coinvolgimento dei locali. E i linguaggi per farlo saranno molteplici: scultura, installazioni, video, fotografia, performance e musica coesisteranno in diverse forme, instaurando connessioni tra corpi, luce, spazio, tempo, suono e materia. "Da tempo pensavo di creare qualcosa del genere qui: frequento questi posti da circa dieci anni – spiega la Pellegrini – e questa è l’occasione per portare quello che faccio. Mi interessava realizzare un festival che intrecciasse legami col territorio, ma anche affettivi fra di noi e fra i vari modi di esprimersi. A Chiama ho una ‘tana’: una casa condivisa che è un piccolo angolo di paradiso da cui siamo partiti anche per una ricostruzione storica, tenendo conto del valore di un passato importante tanto quanto ciò che si vedrà". Per tutta la settimana, il castello di Varese Ligure ospiterà progetti ed eventi dalle 10 alle 20, come ’indagine fotografica sulle piante ’Ombre’ di Simone Sigi Giosso, l’installazione del duo Zuin-Bozzetta, le ’Intimità Provvisorie’, performance di Francesco Grigolo e Sofia Weck, le installazioni di Chiara Pellegrini, ’Corpi celesti’, sculture da indossare, attraversare e tessere. In calendario oggi alle 16 l’incontro con Fausto Figone, direttore di MuVel (Museo diffuso di arte contadina di Velva) e studioso di storia e antropologia, in cui si parlerà di leggende locali e le loro radici, l’immaginario popolare tra fantasia e storia, tratte dal suo ultimo libro. E ancora, la collettiva del piccologruppolento e il duo Marina De Meo-Alessandro Tamisari con la tessitura itinerante in musica ’Makramà’. A Chiama, Paolo de Stefano con ’Presenza inquietante’, porterà le sue improvvisazioni sonore, e ancora un susseguirsi di eventi performativi speciali dalle 16 alle 20, che si mescoleranno con ’Conserve’: installazione multimediale che riflette sul significato di ’abitare’, su come sia cambiato il suo valore nel tempo. Per tutta la durata del festival sono previsti dei laboratori che prevedono la partecipazione attiva della cittadinanza: ancora un modo per legare vite e talenti.
Chiara Tenca