
Il recente sopralluogo per fare il punto sullo smantellamento dell’area
La Spezia, 19 aprile 2025 – Un simbolo del passato da cancellare oppure un punto di svolta per il futuro? La discussione si riaccende quando ormai il destino della ciminiera dell’Enele, l’unica che ancora svetta altissima, sembra segnato. Ma un gruppo sempre più nutrito di spezzini ha intravisto nella ciminiera di Enel una soluzione architettonico-turistica che lunedì 28 verrà illustrata all’assessore comunale Kristopher Casati. Il sogno sarebbe trasformare i 220 metri in un punto panoramico, una torre turistica dalla quale osservare il Golfo e chissà fino s dove potrà allungarsi lo sguardo. A spiegare l’idea di conservazione e trasformazione della torre è Mario Polleschi, medico veterinario spezzino da sempre molto attento alle situazioni cittadine.
Perchè questa posizione?
“Quello che penso io – spiega – è stato condiviso da tanti altri amici, appartenenti a associazioni, artisti. Ci siamo chiesti intanto quale progetto verrà adottato perchè sul tema non esiste chiarezza e ognuno su quell’area vorrebbe realizzare qualcosa di diverso. In attesa di avere le idee più chiare però si è deciso che i lavori di demolizione partiranno entro l’estate, definendola un simbolo negativo”.
Invece, non lo è?
“Intanto è spenta, quindi non può più nuocere a nessuno. In passato, sicuramente lo è stata. Se è per questo, anche al Colosseo sono morti cristiani e gladiatori, ma mica hanno deciso di abbatterlo come simbolo di morte. Esiste un’architettura industriale che proprio esalta le strutture dismesse. Siamo convinti che invece da quel simbolo negativo potrebbe nascere qualcosa di innovativo che consenta alla città di differenziarsi. Tanti turisti, oltre agli spezzini salirebbero in vetta”.
Quindi che messaggio si sente di lanciare?
“Dopo la demolizione resteranno le macerie che andranno smaltite. Tutti questi soldi potrebbero essere invece investiti nella trasformazione e adeguamento a un nuovo profilo”.
Sull’esempio della centrale termoelettrica di Sant’Adrià de Besós, nota anche come la “centrale delle tre ciminiere” di Barcellona. Dopo la disattivazione dell’impianto le ciminiere, visibili da tutte le spiagge della capitale della Catalogna, sono state conservate nonostante la compagnia energetica Endesa intendesse demolirle.
Massimo Merluzzi