
Il capo della squadra mobile della Questura della Spezia, Alessandro Pescara Di Diana
Si è chiusa con il patteggiamento a quattrp anni e sei mesi la lite per amore nella quale uno dei due contendenti ha rischiato davvero la vita, colpito da una coltellata sferrata da Gianluca Galli che gli aveva trapassato l’addome. Il sostituto procuratore Giacomo Gustavino e l’avvocato del foro spezzino Silvia Rossi hanno raggiunto l’accordo di patteggiamento della pena a quattro anni e sei mesi di reclusione proposto al giudice Marinella Acerbi. Il fatto era accaduto la scorsa estate nel pieno centro cittadino, a poca distanza dal castello San Giorgio, dove i due uomini si erano affrontati all’uscita di un locale. All’origine della discussione una giovane donna contesa tra i due cinquantenni, professionisti molto noti in città. Il tributarista Gianluca Galli ha raggiunto il rivale, un architetto spezzino, e dopo la lite nella quale sono volati anche alcuni pugni Galli ha perso la testa ed ha sferrato una coltellata. La lama ha trapassato l’addome e per questo il ferito ha subìto un lungo intervento chirurgico all’ospedale San’Andrea di Spezia. L’immediato trasporto in ospedale da parte dei soccorritori allertati da alcuni testimoni dell’aggressione e il tempestivo intervento chirurgico hanno salvato la vita all’architetto. Le immagini raccolte dalle telecamere di sorveglianza hanno quindi permesso ai poliziotti della squadra mobile della questura diretti da Alessandro Pescara Di Diana e coordinati dal questore Sebastiano Salvo hanno poi eseguito l’arresto dell’autore dell’aggressione. L’uomo era poi stato sottoposto alla misura degli arresti domiciliari con l’accusa di tentato omicidio. Nell’interrogatorio di garanzia in Tribunale tenuto dal giudice Diana Brusacà al suo fianco l’avvocato del foro spezzino Silvia Rossi il professionista ha ricostruito la tragica notte, ripercorrendo le fasi che hanno portato allo scatto di rabbia che avrebbe potuto davvero finire in tragedia. Si era detto profondamente scosso dell’accaduto ammettendo i fatti ma anche di noin essersi accorto dell’entità della sua azione e del fatto che il rivale fosse rimasto ferito e ancora sconvolto si era allontanato nella notte.
Massimo Merluzzi