di Vimal Carlo Gabbiani
Comprare casa rappresenta uno dei passaggi fondamentali della vita. Soprattutto l’acquisto della prima abtazione. Per una giovane coppia significa l’inizio di un cammino comune, la pietra su cui fondare la crescita della famiglia, fatto spesso (per non dire sempre...) di grandi sacrifici economici per arrivare alla somma necessaria all’acquisto della casa o comunque per accendere un mutuo. Un passo cruciale, che però si fatica sempre di più a compiere. L’aumento dei tassi di interesse imposto dalla Banca centrale europea sta facendo schizzare i tassi dei mutui alle stelle, mandando inevitabilmente in affanno il portafoglio di tanti che rimandano l’acquisizione in attesa di migliori chiari di luna. Rispetto a pochi mesi fa, quando gli interessi della Bce erano molto bassi, un finanziamento a tasso variabile per un immobile del valore di centocinquantamila euro comporta un aumento di oltre duemila euro annui in più. Analogo discorso per il tasso fisso, per cui, in riferimento allo stesso appartamento, l’aumento è di circa 1800 euro. Una mazzata per le tasche di tante famiglie, già duramente colpite dall’aumento delle bollette e dopo due anni di difficoltà varie dovute alla pandemia con tutti i suoi strascichi. Stefano Berretta, executive manager di Banca Generali, sottolinea come in questo momento si cerchi il più possibile di ridurre il ricorso a dei finanziamenti. "Proprio la settimana scorsa erano da me due ragazzi sposati da pochi mesi, alla ricerca di un modo per mettere insieme il capitale per comprare la loro prima casa. Con i tassi attuali, con un po’ di ritrosia, hanno preferito ricorrere all’aiuto dei genitori per la cifra di cui non avevano la disponibilità immediata. È una tendenza definita, rispetto agli anni passati laddove possibile si assiste ad un maggiore intervento della famiglia". Non tutti però sono così fortunati e in questo caso il più delle volte si temporeggia, ci si mette in posizione di attesa. Subentra la paura di fare il classico passo più lungo della gamba. È questo però solo un aspetto su cui sta agendo un quadro d’insieme non facile, anche gli affitti stanno subendo dei rincari. "Un leggero aumento è fisiologico – sostiene il presidente di Confedilizia Luca Damian – ma Spezia rimane un’isola felice. Penso agli studenti, che spendono per una camera circa 300 euro al mese anche in zone centralissime. Come tutti anche loro dovranno fronteggiare il caro bollette ma non quello della spesa mensile per l’alloggio. Un aumento dei costi dell’energia che incide anche sulla tipologia degli immobili ricercati per l’acquisto. Per il riscaldamento la lievitazione è del 60%, grandi appartamenti corrispondono a costi altrettanto grandi. È normale che la tendenza sia nella ricerca di tagli più piccoli con spese di gestione più modeste". Un mercato immobiliare che nonostante tutto regge, perché per gli spezzini, come per tutti gli italiani, la casa rimane una priorità. "Da agosto ad oggi ho perso quattro vendite per l’aumento dei tassi di interessi sui mutui proposti dalle banche – racconta Matteo Montanari dell’omonima agenzia immobiliare – ma anche grazie alle agevolazioni per gli under36 il mercato rimane vivace anche se dominato dall’incertezza".
Diversa la situazione per l’acquisto delle seconde case o degli appartamenti da mettere a reddito come casa vacanze. "In questi casi – spiega Matteo Ciucci della Fenice Immobiliare – gli acquirenti hanno un forte potere d’acquisto, spesso non ricorrono al mutuo. Nel caso delle prime case è capitato anche a me che la variazione del tasso di interesse portasse delle difficoltà ad andare a rogito. Un rialzo di diverse migliaia di euro può condizionare pesantemente una famiglia, soprattutto nei suoi primi passi". Si tira quindi molto sul prezzo in fase di acquisto, battagliando fino all’ultimo centesimo. "Chi ci rimette -afferma Mari Bosco della Bosco Immobiliare – in questo caso è sempre il venditore. Nostro compito, in questa fase complicata del mercato, è ora più che mai fare una seria e coscienziosa opera di intermediazione".