
Hanno iniziato in 49, ma solo 7 sono arrivati alla fine del percorso ottenendo l’ambito basco verde e diventando a tutti gli effetti incursori della Marina militare, a riprova delle difficoltà del training formativo che attende chi vuole entrare in uno dei corpi di élite della Marina. Ieri, per loro, la tradizionale cerimonia al Comsubin al Varignano, alla presenza del sottosegretario alla Difesa Stefania Pucciarelli, del capo di Stato maggiore della Difesa Giuseppe Cavo Dragone, del capo di Stato maggiore della Marina Enrico Credendino, autorità civili e militari. Presente alla cerimonia anche Irene Birindelli, figlia della Medaglia d’oro al valor militare ammiraglio Gino Birindelli, padre fondatore dell’incursione navale e del Comando Subacquei e Incursori. Grazie alle possibilità offerte dai vari concorsi, gli aspiranti incursori hanno potuto affrontare l’impegnativo corso formativo della durata di circa un anno caratterizzato da 4 fasi distinte, durante le quali gli allievi ricevono la preparazione fisica e professionale di base necessaria a condurre operazioni subacquee, anfibie e terrestri. E, appunto, solo 7 sono riusciti a concludere il 72° corso ordinario. "Non esiste in forza armata un percorso talmente selettivo e questo rende la misura dell’impegno e della devozione necessari, per raggiungere questo ambito traguardo" ha sottolineato l’ammiraglio Credendino, che ha ricordato ai nuovi incursori che "la scelta di vita che avete abbracciato non è scevra da rinunce e sacrifici. Sarete chiamati ad assumere decisioni difficili in momenti di tensione. Vi sarà richiesta iniziativa, determinazione oltre a buon senso, equilibrio e coraggio. Sono grato per la maturità e lo spirito di sacrificio mostrati da allievi, equipaggi operativi e du tutti gli ambiti in cui donne e uomini della forza armata hanno saputo affrontare questi tempi incerti".
"È difficile, davanti a questi reparti così blasonati, non parlare del valore che esprimono, del lavoro importantissimo di alta caratura politica e strategica e l’immenso valore di farlo al buio e senza gli onori della cronaca che lo rende ancora più nobile – ha detto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, in passato al comando del Comsubin – Rimane l’assoluta gratitudine che le forze armate hanno per gli incursori della Marina. La Difesa ha grande considerazione per tutto il comparto delle forze speciali che condividono la realtà del Comando interforze per le operazioni speciali: realtà fiore all’occhiello della Difesa".