Confindustria rilancia: "Un nuovo modello per crescere ancora. Cogliamo le occasioni"

Gli industriali spezzini lanciano l’idea di una cabina di regia. Un sviluppo condiviso ma ben lontano dal ’genovacentrismo’. Faconti: "Il nostro territorio ha potenzialità ancora inespresse" .

Confindustria rilancia: "Un nuovo modello per crescere ancora. Cogliamo le occasioni"

Non una ’lista della spesa’ delle opere prioritarie, di quelle che solitamente vengono presentate ai candidati nella speranza di vederle realizzate, ma un cambio di paradigma, con una nuova governance che veda la Regione come vertice alto di una cabina di regia condivisa con i Comuni e in grado di dare al territorio gli strumenti per cogliere le tante opportunità di crescita che, carte alla mano (quelle dello studio Ambrosetti; ndr) potrebbero portare da qui al 2030 nei territori del levante ligure un aumento del pil di circa 6 miliardi. È quanto contiene il documento che Confindustria ha elaborato e sottoposto ai candidati alla presidenza di Regione Liguria. Si intitola ’Verso una visione condivisa di sviluppo del territorio’, quarantasette pagine in cui viene ricordato il percorso di ascolto e programmazione avviato da ormai diversi anni dagli Industriali spezzini, che culmina con la proposta in cui la "visione del futuro" è al centro. Una cabina di regia guidata dalla Regione Liguria, che dovrà coordinare le azioni di tutte le parti interessate, dalle istituzioni pubbliche alle associazioni di categoria, attraverso un percorso di dialogo strutturato che si dipanerà in più Unità di missione distinte per argomento e territorio a supporto delle attività operative. "Da anni evidenziamo i margini di crescita del nostro territorio e le tante opportunità, ma ora è necessario che ci si attrezzi al fine di coglierle. Spezia nei prossimi 10 anni andrà a consolidare il primato nella nautica, nel comparto della Difesa. Ci sono in ballo temi importanti come l’area ex IP, l’ex Ceramica Vaccari, l’ex Enel, il porto e le attività collegate – dice il direttore di Confindustria, Paolo Faconti –. E c’è la necessità di attrarre nuovi residenti, di fare un salto di qualità sociale e culturale, che si può fare solo se c’è una visione condivisa di tutti gli attori coinvolti. Ormai la competizione non è tra le aziende ma tra territori, che si devono organizzare per essere competitivi".

Una visione, quella di Confindustria, che abbraccia un’Area vasta, superando i confini amministrativi provinciali, ma mettendo anche le cose in chiaro riguardo i rapporti con Genova e il temuto ’Genovacentrismo’. "Abbiamo l’opportunità di sederci al tavolo con pari dignità di Genova, proprio per le grandi potenzialità che ha il nostro territorio – prosegue Faconti –. Il principio deve essere quello di considerare la nostra provincia una città metropolitana composta da 32 municipi, uscendo dalla logica dei campanili. La nostra è una richiesta di visione strategica del territorio per il futuro".

"Chiediamo ai candidati di adottare questo metodo di lavoro – prosegue il presidente Mario Gerini – per promuovere una governance innovativa e territoriale che favorisca lo sviluppo economico e sociale della provincia spezzina, coinvolgendo tutti gli attori. Siamo convinti che investire in una governance efficace e condivisa porterà benefici tangibili non solo all’economia, ma anche al benessere della comunità. Per crescere e competere efficacemente è necessario offrire non solo le migliori opportunità di lavoro, ma anche una qualità della vita superiore. Questi sono gli obiettivi che dobbiamo raggiungere". Una visione che ovviamente viene declinata da Confindustria anche a due dei tanti temi caldi rilanciati nel corso di questa campagna elettorale. In primis, la richiesta di spostare il porto di Marina nell’Ap di Livorno. "Non mi pare una grandissima idea – taglia corto Gerini –. In questi anni i porti hanno dimostraro di poter coesistere. Carrara ha avuto enormi vantaggi, investimenti e realizzazioni di cui si sentiva parlare da almeno venti anni. Carrara ha beneficiato anche per i traffici commerciali, è stato reso funzionante il sistema di accesso ferroviario al porto". Tema di vecchia data è invece la Pontremolese, per cui il direttore Faconti invita a "non limitare la visione della Pontremolese al solo trasporto merci, ma anche al trasporto passeggeri. Avere un collegamento con Parma e Milano è strategico anche per il nostro territorio".

Matteo Marcello