Consigliere insultato: "Solo perché sono gay"

Federico Viani, consigliere comunale a Vezzano, racconta l'offesa subita in un bar per la sua omosessualità. Un monito contro il pregiudizio e la crudeltà, affrontati con coraggio e resilienza.

Consigliere insultato: "Solo perché sono gay"

Il consigliere comunale Federico Viani offeso in un bar da un uomo che poi su suggerimento di un avventore si è scusato

"Mi hanno dato del ‘gaio’ in un bar, stavo prendendo un caffè e un uomo che non conoscevo mi ha insultato. Non posso essere colpito al cuore nel posto in cui vorrei sentirmi al sicuro". Succede, ancora, che qualcuno venga considerato ‘diverso’, che venga giudicato per le sue scelte. Federico Viani, consigliere comunale a Vezzano, pochi anni fa ha fatto outing, non è stato facile, ma quando successe l’affetto delle persone fu grande. Eppure nel bar del suo paese, in un luogo che dovrebbe essere una comfort zone, entrato per prendere un caffè, è accaduto di sentirsi etichettare. Lo racconta perché sia un esempio importante: "Non mi sentivo apostrofare come così da quando frequentavo le scuole medie, e pochi giorni fa, è successo per mano di un uomo di cui io non so nulla perché non di mia conoscenza". L’uomo che l’ha offeso non era solo, era un compagnia di un’altra persona che gli ha consigliato di chiedere scusa a Viani. E lui lo ha fatto.

"Ho trasformato i ricordi in cicatrici – racconta – e ho capito che ci sono persone crudeli e che bisogna solo resistere, so perfettamente cosa vuol dire essere gay in un paese di provincia. All’età di 47 anni racconto quanto mi è successo senza vergogna, non importa se così mi rendo vulnerabile o ridicolo, non è una questione di forza, di lotta o resistenza. Chi conosce adolescenti, non consapevoli o già consapevoli, poco importa, li protegga, capendo il dolore che le parole possono causare a dei ragazzi di quell’età. Perché se queste cose succedono a me al bar, vuol dire che succedono anche a scuola, e magari stanno distruggendo l’adolescenza a qualcuno come capitava ai miei tempi".

Cristina Guala