Consiglio, nuove regole. L’opposizione va al Tar

Il nuovo regolamento del Consiglio comunale di Sesta Godano suscita polemiche tra maggioranza e opposizione. Il gruppo di opposizione contesta limitazioni alla loro attività di controllo e partecipazione.

Consiglio, nuove regole. L’opposizione va al Tar

Il leader dell’opposizione Fausto Maggi

Il nuovo regolamento relativo al funzionamento del Consiglio comunale di Sesta Godano lederebbe le funzioni e le attività di controllo tipiche dei consiglieri seduti all’opposizione. Così, a bussare al Tar per chiedere l’annullamento del documento approvato coi soli voti della maggioranza legata al sindaco Marco Traversone, è il gruppo di opposizione guidato da Fausto Maggi. Le due parti politiche, a pochi mesi dalle elezioni, sono già ai ferri corti. Nel mirino alcuni articoli dedicati alla ripresa audiovisiva dei consigli, che penalizzerebbero la verbalizzazione delle sedute stesse. "Ai consiglieri – si legge nel ricorso – è precluso di vedere indicato il loro voto sulle delibere consiliari e quindi di rispondere e dar conto di fronte alla cittadinanza del loro operato; poter richiedere una verbalizzazione didascalica del proprio intervento e della propria indicazione di voto, poter allegare documentazione al verbale della seduta e verificare la rispondenza della propria espressione di voto con quella oggetto di verbalizzazione" si legge nel ricorso presentato dall’avvocato Daniele Granara, con cui i consiglieri Fausto Maggi, Romina Giambruni e Valentina Aquilino mettono nel mirino anche le modifiche che limiterebbero l’accesso agli atti, "frapponendo ostacoli e imponendo illegittime formalità sia per l’accesso ai documenti, sia per il rilascio delle copie, attribuendo addirittura termini dilatori per l’esibizione e per l’estrazione di copia dei documenti del tutto incompatibili con lo svolgimento dell’ufficio di consigliere" si legge nel ricorso. Altro tema, l’introduzione della norma che prevede la possibilità di escludere un consigliere che abbia avuto comportamenti sconvenienti in consiglio da un’intera seduta e non solo dalla discussione sul punto all’ordine del giorno in cui sia stata deliberata la sua esclusione. Un provvedimento giudicato "abnorme, illogico ed irrazionale" perchè attribuirebbe "alla maggioranza un potere di estromissione totale dei consiglieri di minoranza, senza neppure prevedere la possibilità di un appello".

Matteo Marcello