Container, traffici in calo per Lsct E il Covid in Cina alimenta le ansie

Tiene il Terminal del Golfo che circoscrive i transiti all’ambito mediterraneo. Un 2023 di investimenti

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L’escalation del Covid 19 in Cina, con i suoi riflessi sul sistema produttivo per la pandemia che impatta sulle fabbriche e nei porti e porta alla contrazione del personale al lavoro, è destinato ad avere ripercussioni anche sul traffico via container e quindi sull’andamento delle attività nel porto della Spezia là dove i terminal costituiscono l’approdo finale della merce in arrivo dall’Estremo Oriente. Non c’è ancora un’elaborazione dei dati. Ma le prospettive sono da mettere in conto sul piano dell’eventualità alla luce degli scenari che vanno montando in Cina, colti al di là delle narrazioni istituzionali tese a minimizzare il fenomeno

Avvisaglie da valutare, nell’ambito prevalente del transhipment, per Lstc in un anno destinato a rivelarsi cardine per lo sviluppo dei progetti di espansione (ancorati già al piano regolatore portuale del 2006 e rilanciati lo scorso anno dalle recenti intese con l’Autorità di sistema portuale). Tutto, al proposito, confermato e sostenuto da investimenti già effettuati. Così come procede l’attuazione dei piani di crescita relativi al Terminal del Golfo che, a motivo dell’orizzonte operativo in ambito mediterraneo con traffici interni al bacino, non sconta i riflessi negativi connessi ai traffici più estesi sul piano spaziale. Il terminal del Gruppo Tarros, infatti, chiude il 2022 con un incremento globale dei traffici su container del 2 per cento, attestando l’import a 48.898 teu, l’export a 48.093 e il trashipment (traffici con trasbordi di container) a quota 17.033.

Lo Spezia Container Terminal ha invece chiuso il 2022 a quota 1.147.682 teu imbarcati e sbarcati, con una decrescita del 9,2 per cento rispetto a 1.263.518 Teu del 2021; i container movimentati sono stati 704.808, in calo del 9,8 per cento con riferimento ai dati dell’anno prima. La congiuntura internazionale connessa al conflitto in Ucraina è alla base della flessione, già palesatisi ad agosto (- 4,3 per cento rispetto al 2021) e raddoppiata ad epilogo dell’anno. Durante lo stesso, nella prospettiva della cantierizzazione del molo Ravano nel 2023, si sono già inanellati. Li ha puntualizzati a Shippinitaly Alfredo Scalisi, ad del terminal spezzino controllato, col 60 per cento delle quote, da Contship Italia (il resto è in caso a Msc). In evidenza, per importantanza, una nuova torre reefer - il sistema per la gestione dei container-frigo, che ha portato all’incremento di 80 ’prese’ per le forniture energetiche ai container; avanti anche con l’acquisto di mezzi per l equipment: 10 carrelli reach stacker e due fork lift. Ciò in parallelo a 3 milioni di euro per manutenzione straordinaria sui piazzali. La Spezia Container Terminal per l’anno 2023 prevede poi il completamento del "gate automation". "In totale avremo - ha spiegato Scalisi - 5 linee gate corredate di sistema di controllo e pesatura; due linee gate dedicate al cargo e l’installazione di 3 Ocr". Per l’anno 2023, al netto dei riflessi che avrà il Covid sui traffici internazionali, Lsct prevede la messa in esercizio del nuovo Tos (terminal operating system, ndr) "con l’obiettivo di incrementare l’efficienza di un sistema già efficiente e in grado di gestire il nuovo terminal che nascerà parzialmente automatizzato". L’anno 2023 sarà, come detto, anche l’anno dell’ampliamento del Molo Ravano, nel gioco ad incastri dei lavori presupposti: completamento dello smantellamento della marina del Canaletto, avviso dei dragaggi nel porto della Spezia.

Corrado Ricci