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Covid Spezia, boom di casi e mascherine obbligatorie: "Attenzione alta, ma no al panico"

L'ordinanza regionale dopo l'innalzamento dei contagi

Controllo delle mascherine da parte dei vigili urbani

Controllo delle mascherine da parte dei vigili urbani

La Spezia, 6 settembre 2020 - Mascherine antiCovid-19 obbligatore, fino al 13 settembre, nei luoghi pubblici o aperti al pubblico della Provincia della Spezia per fronteggiare l’escalation dei contagi che rischia di mettere in affanno il sistema sanitario locale.

Monito e obiettivi sono impressi in un’ordinanza regionale firmata nel pomeriggio di sabato dal presidente Giovanni Toti all’esito di un summit (in audio conferenza) con il sindaco Pierluigi Peracchini e i vertici di Alisa e dell’Asl spezzina, dopo l’ultimo report che ha ribadito, accrescendone la portata, il primato spezzino: 41 ricoveri (sei in più rispetto al giorno prima), di cui cinque in terapia intensiva (dove i pazienti intubati sono due) a fronte delle 61 ospedalizzazioni regionali.

Ciò in pendenza di 318 casi conclamati in provincia, di cui 45 nuovi (26 contatti di caso, 19 attività di screening) e 608 persone in sorveglianza attiva.

Per una settimana ci sarà dunque l`obbligo di indossare la mascherina anche nei luoghi esterni e non solo per chi entra negli esercizi commerciali o in aree al chiuso. «L’obiettivo - hanno spiegato Toti e l’assessore regionale alla Sanità Sonia Viale in una conferenza stampa – è quello di contenere il cluster e ricondurlo a dimensioni ragionevoli».

Il tutto riferito con i soliti toni pacati, badando anche, nell’incedere espositivo, a non suscitare scosse emotive, con un forte richiamo alla responsabilità individuale senza cedere alla paura. Quanto accaduto nella provincia di Spezia, è stato detto, è da ricondurre ad un evento che si è tenuto fuori del territorio regionale, nel nord della Toscana, dove hanno preso parte un certo numero di cittadini di provenienza straniera. Giunti alla Spezia, si è originata la staffetta del contagio, con epicentro soprattutto in piazza Brin, non a caso pressochè deserta.

E’ la conseguenza, anche, dell’isolamento spontaneo o indotto nell’ambito dell’azione di screening dell’Asl per rilevare i contatti dei positivi conclamati. «Per questo gli uffici del Dipartimento di prevenzione della ASL 5 sono stati rafforzati con l`inserimento di nuovo personale proveniente da altre ASL liguri» ha spiegato Toti.

Resta il problema di una logistica, quella del Dipartimento, con sede in via Fiume, non ottimale, là dove le funzioni si svolgono su vari piani, con l’effetto di consultazioni de visu - quanto mai necessarie in questo periodo (al netto della trasmissione dei dati via computer) - sicuramente più complesse rispetto ad una struttura a connessioni orizzontali. Ma ora c’è solo da pensare a reggere l’onda d’urto.

«Al termine della prossima settimana verrà effettuato un ulteriore monitoraggio per verificare le misure più idonee da adottare» ha annunciato Toti, mentre il sindaco della Spezia ha raccomandato a tutti, in particolare ai più giovani di prestare la massima attenzione alle misure di sicurezza e a rispettare l’ordinanza. Questa nel suo stringato burocratese dà atto di un «quadro epidemiologico e caratterizzato da un progressivo aumento dell’incidenza di casi di Covid 19 nei residenti della Provincia della Spezia (che si riflette con l’aumento dei ricoverarti in reparti di media ed elevata intensità delle strutture ospedaliere della Spezia) e dalla presenza di casi senza collegamento epidemiologico noto e che momenti di aggregazione con mancato rispetto delle misure di distanziamento fisico e sociale hanno rappresentato situazioni favorevoli alla diffusione del virus».