MARCO MAGI
Cronaca

Costa guarda ai Popolari: "Vogliamo un’Europa coesa e meno austera"

L’ex sottosegretario alla Salute in campo per il Nord Ovest per Noi Moderati "Il patto di stabilità è un compromesso. Noi siamo pronti a ridiscuterlo".

Sottosegretario alla Salute del Governo Draghi, esperto nelle strategie di attuazione del Pnrr – Missione 6 Salute su proposta del ministro Schillaci dal gennaio dell’anno scorso. Lo spezzino Andrea Costa ora si candida nella circoscrizione Nord Ovest alle elezioni europee di giugno. E lo fa per Noi Moderati, di cui è responsabile del dipartimento Sanità e salute. "Ho sempre inteso la politica come un impegno sociale a favore dei cittadini – spiega – , da quelli di un piccolo paese della Val di Vara (è stato sindaco di Beverino dal 2004 al 2015, ndr.), alla Regione Liguria (dove è stato consigliere, ndr.) fino all’Italia intera. Oggi, quindi, mi candido per portare la voce della gente, sostenuto dai valori della grande tradizione del Partito popolare europeo".

Cosa pensa della direttiva Bolkestein e della prospettiva di una gara anticipata per le concessioni balneari?

"Indubbiamente essere parte dell’Unione europea, significa anche adottarne le direttive e i principi che escludono posizioni dominanti. Questo però non può prescindere dal fatto che, chi ha investito per anni risorse economiche ed energie personali, non debba godere di una tutela che tenga conto di tutto questo, così come si è impegnato a fare il Governo, che è cosa diversa da tutelare privilegi. Come sempre la soluzione passa attraverso percorsi condivisi, che permettano di manifestare la peculiarità tutta italiana".

E della revisione del patto di stabilità?

"Vogliamo un’Europa meno austera e burocratizzata, che guardi alla crescita e alle esigenze dei singoli Stati. È inutile negarlo, il patto di stabilità è un compromesso fatto di luci e ombre, per questo siamo pronti a ridiscuterlo nella prossima legislatura europea".

Veniamo al nodo della difesa europea: alla luce delle vicende in Ucraina e Medio Oriente, qual è la sua idea?

"Da sempre alla Spezia possiamo vantare eccellenze in uomini e imprese, che possono avere un ruolo di primo piano in una difesa comune europea. Ma di tutto ciò si sarebbe potuto fare a meno, se Ucraina e Medio Oriente non ci avessero ricordato quanto sia necessario avere un esercito adeguato, ben addestrato e modernamente armato grazie a un’industria e a una filiera capace di supportarlo. Non siamo per una corsa sfrenata agli armamenti, ma sappiamo che solo una difesa efficace ed efficiente sia un deterrente per preservare la pace".

Sulla quota di Pil destinata alla sanità, l’Italia resta indietro rispetto a Paesi come Francia e Germania. Come ovviare?

"Occorre precisare che, con l’attuale governo, anche se non ancora totalmente adeguate, le risorse destinate al fondo sanitario nazionale sono aumentate in valore assoluto, e ad esse sommiamo pure quelle del Pnrr. La mia esperienza da sottosegretario durante il periodo pandemico, mi ha fatto toccare con mano l’importanza di un coordinamento europeo in ambito sanitario e di una riorganizzazione delsettore".