E’ una crisi per l’occupazione ma anche un pericolo per la salvaguardia del territorio. L’opera degli olivicoltori infatti garantisce la cura, manutenzione e tutela di una vasta porzione di territorio preservandolo dall’incuria, dal dissesto idrogeologico e dall’avanzare senza timore dell’esercito dei cinghiali che ormai ha assunto numeri che superano il livello di guardia. Dietro alla raccolta delle olive ruota una filiera lunghissima che potrebbe essere a rischio. "Diventa quasi naturale – ha spiegato Marco Lucchi presidente Coldiretti e produttore santostefanese – di fronte a risultati scarsi e enormi fatiche lasciare tutto, ma questo significherebbe ripercussioni enormi per le aziende costrette a rifornirsi di olive che provengono da altre Regioni con ulteriore aumento dei prezzi". Pagare di più le olive che provengono dal sud Italia oppure dalla Spagna significa, ovviamente, alzare il costo della bottiglia che i consumatori andranno ad acquistare. "Un buon olio – continua Marco Lucchi – si paga volentieri perchè è ben noto l’impegno e sacrificio che c’è dietro alla confezione. Ma ci sono aumenti che fanno davvero paura perchè passare da 4 euro al chilo a 8 euro e 50 per le olive provenienti dalla Spagna significa portare almeno a 15 euro la bottiglia da mezzo litro e questa è la realtà con la quale dobbiamo convivere".
Ma le cause di questa crisi a cosa sono legate ? "Metà provincia spezzina - continua - è stata attaccata dalla cecidomia che si è unita a una fioritura scadente dovuta al caldo. Poi dopo la pioggia di agosto si è aggiunta anche la mosca olearia quindi le conseguenze sono un ulteriore calo della produzione. Se nel 2022 siamo andati sotto il 54% rispetto ai tre anni precedenti possiamo dire che questa stagione sarà ulteriormente a ribasso. Per questo diventa forte la tentazione per gli olivicoltori di mollare tutto con enormi ripercussioni anche a livello idrogeologico. Oltre a curare l’olivo si tiene a dimora i terreni che altrimenti diventerebbero boschi incolti come del resto ne stiamo già trovando in tutta la Regione". La soluzione agli attacchi degli insetti ? "Ci vorrebbe l’uso un insetticida - conclude Lucchi - ma occorre un patentino di riconoscimento per utilizzarlo e poi una deroga che consenta di utilizzarlo due volte, sia per la cecidomia che per la mosca. Ma per il momento non si può fare e la cecidomia si sta spostando dalla Val di Magra verso le Cinque Terre quindi il probema l’anno prossimo sarà ulteriormente allargato".
Massimo Merluzzi