"Le migrazioni hanno a che fare con gli umani in due sensi: influenziamo quelle stagionali con i mutamenti del clima, basti pensare all’orso polare che ha sempre meno tempo di cacciare le foche sulla banchisa che si scioglie o alla perdita dell’habitat causato dalle continue distruzioni, con relativa difficoltà per i diversi esemplari di trovare punti per cibarsi e ripararsi. L’altro riguarda noi in quanto animali, propensi a migrare nel momento in cui si generano difficoltà nel territorio in cui siamo: lo vediamo da chi scappa da guerra e povertà, ma lo vedremo presto anche per chi cercherà un clima migliore".
Claudia Fachinetti, scrittrice milanese adottata dalla Spezia, racconta così la genesi del suo nuovo libro per ragazzi, capace di insegnare però molto anche al mondo degli adulti: ’Animali in viaggio – Il giro del mondo in 10 migrazioni straordinarie’, pubblicato da Piemme nella collana Il battello a vapore. Dedicato, oltre che alle persone più care, "a tutti quelli che in questo momento stanno preparando una valigia", pagina dopo pagina porterà il lettore ad attraversare cieli, mari e terre di tutto il pianeta seguendo gli incredibili viaggi di specie diverse: si vola sulle ali della farfalla monarca, dal Nord America al Messico, si scopre la forza degli orsi polari, signori dell’Artico, si corre dietro alle zebre e agli gnu dal Serengeti al Masai Mara e ancora al seguito di viaggi incredibili come quelli della sterna artica, che va da polo a polo per un totale di 80-90mila km l’anno fra andata e ritorno. Storie narrate e corredate, come nei libri precedenti dell’autrice, da schede di approfondimento che permettono al lettore di migliorare le proprie conoscenze. Ma c’è una migrazione che più le è rimasta nel cuore? "Non è molto conosciuta: si tratta di quella dello squalo bianco, che ne fa di lunghissime. Nicole, esemplare femmina a cui è stato dato questo nome in onore dell’attrice Kidman, appassionata della specie, si è spostata da sola dal Sudafrica all’Australia in 99 giorni, come documentato da un trasmettitore che aveva sulla schiena".
Guardando alle dieci narrate c’è anche un insegnamento. "Dobbiamo pensare a questi grandi spostamenti anche quando si interviene nella gestione del verde, si utilizzano pesticidi e molto altro. Le città dovrebbero esser gestite in funzione di questi animali. Sono storie narrate in prima persona dal punto di vista animale: non volevo far un trattato scientifico, ma piuttosto raccontare storie che emozionassero e creassero empatia. Se ci si immedesima col protagonista, si può provare a intervenire per tutelare l’animale e rispettarlo di più".
Chiara Tenca