Covid, aumentano i casi. Ricoverati a quota 122: "Ma nessun allarmismo"

Al pronto soccorso solo il 15 per cento delle persone colpite da infezione. Dalla metà di ottobre via alla campagna vaccinale: sotto la lente gli anziani.

Covid, aumentano i casi. Ricoverati a quota 122: "Ma nessun allarmismo"

Covid, aumentano i casi. Ricoverati a quota 122: "Ma nessun allarmismo"

Un’endemia con riaccensioni epidemiche caratterizzate dalla circolazione di nuovi varianti. Mentre aumentano i casi di Covid in Liguria, con un totale di 122 persone negli ospedali regionali (il dato è aggiornato a ieri), da parte dei vertici della sanità arrivano rassicurazioni. "Si tratta di numeri decisamente inferiori ai picchi degli scorsi autunni e inverni e bisogna sottolineare che è ulteriormente scesa la percentuale di coloro che, positivi, accedono al pronto soccorso con infezione da Covid, che oggi si attesta intorno al 15% del totale. La parte restante è positiva al virus, ma ricoverata per altre patologie" sottolinea l’assessore regionale competente Angelo Gratarola, che annuncia la partenza da metà ottobre di una nuova campagna vaccinale, rivolta in modo particolare alle persone fragili e anziane. "Il vaccino è fondamentale per evitare le forme più gravi di infezione da Covid che possono colpire le categorie a rischio. Siamo in presenza di un incremento dei positivi, ma non c’è bisogno di creare alcun allarmismo". "Dall’inizio di agosto – spiega Filippo Ansaldi, direttore generale di Alisa – assistiamo ad un aumento del numero di ricoverati, che in questi giorni hanno raggiunto la media di 20 casi giornalieri. C’è da sottolineare che i ricoverati in ospedale con infezione da Covid sono meno del 20%, una percentuale ancora inferiore a quella che abbiamo osservato nei mesi scorsi quando si attestava attorno al 30%. Ciò significa anche tra le persone ricoverate, il numero di quanti hanno effettivamente una infezione da Covid è ancora diminuito".

E anche il direttore della clinica di Malattie infettive del San Martino di Genova Matteo Bassetti ribadisce: "Non c’è nessuna pressione ospedaliera. Dobbiamo quindi fare molta attenzione all’uso dei tamponi: la direzione del protocollo è evitare il tamponificio e di effettuarlo solo a chi presenta sintomi respiratori. In merito infine all’uso degli antivirali invito a prescriverli tutte le volte in cui siamo di fronte ad una paziente fragile o ultrafragile positivo".