REDAZIONE LA SPEZIA

Covid, guarito ma esiliato Niente pass allo studente

L’odissea innescata dalla mancata presa in carico dell’Asl dopo l’antigenico. Pieno di anticorpi e impossibilitato, su consiglio medico, a farsi la dose booster

Guarito dal Covid-19 ma impossibilitato a rinnovare il green pass e, per questo, esiliato dalla vita sociale nonostante tutti i requisiti sostanziali per interagire con gli altri là dove è richiesto il lasciapassare. Non solo: pieno di anticorpi, è impossibilitato a sottoporsi al terzo vaccino mentre la copertura – a fine green pass del secondo – è scaduta il primo febbraio. Un’altra storia paradossale emerge dalle griglie di una burocrazia miope, ancorata a una normativa capestro.

Questa volta è uno studente dell’ultimo anno dell’istituto ’Sauro-Capellini’ a denunciare, insieme ai genitori, i disagi indotti dal paradosso. Per lui - Michelangelo Scarfì – seppur sia possibile seguire, da guarito – le lezioni a scuola, niente fruibilità del servizio mensa ma consumazione dei pasti all’aperto. Non solo: anche i mezzi pubblici sono inibiti, così la palestra per l’attività sportiva praticata: il canottaggio. Disco rosso anche al volontariato nella Croce rossa e all’accesso nei negozi, compreso quella di famiglia, la famosa rivendita di scarpe Ruggia di via Garibaldi. La storia inizia il 4 gennaio scorso. Michelangelo risulta positivo al Covid-19 all’esito del tampone rapido fatto a casa in presenza di sintomi tipici: raffreddore, febbre, mal di gola e tosse.

Avvisa il medico curante. Questo, il giorno dopo, dà comunicazione di positività all’Asl 5. "Verranno a domicilio a effettuare il tampone molecolare" è l’avvertimento parallelo alle prescrizioni terapeutiche. Nessun toc toc alla porta per il test. Intanto le cure fanno effetto. Lo studente torna in piena forma. Lo certifica il tampone effettuato in farmacia: negativo. Ma il medico curante, stante i vincoli della procedura, non è in grado di produrre i codici necessari per la proroga del green pass. Invita però il ragazzo a sottoporsi al prelievo del sangue per il test sierologico. Risultato: pieno di anticorpi che confermano l’avvenuto contagio. Soddisfazione, sì, ma anche rammarico. "La terza dose booster di vaccino è sconsigliata dallo stesso medico curante". Era in programma il 27 gennaio ed è stata disdetta. "Seguendo le indicazioni del numero di telefono 1500 – prosegue la narrazione – ci siamo recati con tutta la documentazione, compreso il test sierologico, in un Hub vaccinale chiedendo di un medico vaccinatore per poter risolvere il problema, visto la scadenza del green pass collegato al secondo vaccino". Risposta? "Non posso farci nulla". Vane anche le ultime mosse: "Abbiamo scritto al presidente della commissione sanità della spezia, all’assessore alla sanità e presidente di Regione Toti; nessuna risposta. Eppure il problema c’è è non un fatto un isolato...".

Corrado Ricci