La Spezia, 20 agosto 2020 -Spazi angusti, contatti ravvicinati: un modus vivendi strutturale sulle navi militari dove, proprio per questo, i protocolli della Marina per individuare e circoscrive l’imbarco occulto del coronavirus sono particolarmente rigidi. Sono stati messi alla prova nei giorni scorsi alla Spezia dopo i sintomi (febbre alta e perdita del gusto) palesati da un sottufficiale imbarcato su nave Palmaria – un’unità di 56 metri di lunghezza con 32 militari di equipaggi di cui tre ufficiali - gestita dal Comando del Primo Gruppo Navi Ausiliarie di base della Spezia e alle dipendenze della Squadra navale. Sottoposto il 14 agosto a tampone nello speciale «box» approntato nell’ospedale militare, è risultato positivo all’esito degli esami di laboratorio effettuati dall’Asl. Le condizioni cliniche non sono preoccupanti. Ma è pur sempre ricoverato, all’ospedale di Sarzana. E’ l’unico, appoggiato alle strutture Asl, degli 8 militari della nave risultati positivi dopo lo screening, effettuato a tamburo battente, sui cosiddetti contatti ravvicinati. In quattro con lievi sintomi sono attenzionati nelle stanze dedicate nell’ambito del complesso sanitario militare, gli altri sono isolati a domicilio. Lo screening si è allargato anche ai familiari. Già giunti i primi risultati: quattro contagiati, fra cui un bimbo di 4 mesi per i quale i sanitari hanno disposto il ricovero prudenziale al Gaslini. Si tratta del figlio del paziente uno. «Le sue condizioni non destano preoccupazioni» è scritto nel bollettino della Regione che dà notizia della presenza al suo fianco della mamma, positiva. Fra i positivi anche il figlio di un altro militare contagiato; condivide l’isolamento con lui. Fin dalle prime avvisaglie del contagio, è stato disposto lo sbarco del personale in servizio sulla nave e la sanificazione dell’unità. La missione abituale di nave Palmaria è quella della manutenzione ed ammodernamento dei segnalamenti marittimi ma è impegnata anche per assicurare il rifornimento d’acqua potabile e combustibile ad altre navi e alle isole: è anche adibita ad effettuare il trasporto di materiale vario nel caso di calamità naturali. Inoltre, l’unità è dotata di un piccolo ambulatorio dove è possibile fornire una prima assistenza medica a naufraghi o a persone infortunate. Lì è avvenuto il primo check del militare in calo di forma. Gli accertamenti hanno dato riscontro all’ipotesi del contagio, con l’effetto indotto di far scattare lo screening ad ampio spettro e le sinergie con l’Asl, rivelatesi efficaci a detta degli stessi operatori, militari e civili. Dove è avvenuto il contagio che ha fatto da apripista all’ingresso del Covid sulla nave? Non c’è al momento risposta. Il comandante, a luglio, era stato in vacanza in Grecia. Ma, sottoposto al tampone, è risultato negativo. La pista da battere, dunque, è un’altra. Ciò mentre sono stabili a 4 ricoverati positivi a Sarzana e, secondo fonti Asl, 39 i positivi attenzionati o in cura a domicilio. Un dato al ribasso rispetto a quello comparso ieri nel bollettino diffuso dalla Regione: 54. La differenza non è da poco. L’interrogativo sullo scostamento si pone. Ciò mentre sono 122 le persone sottoposte a sorveglianza attiva per l’effetto dei contatti avuti con positivi e sono 122 le persone in isolamento perchè rientrate dall’estero.
CronacaCovid su una nave, otto militari contagiati