
Nel corso del 2024 si è verificata una decisa contrazione dell’interscambio delle merci "Questa imposizione costituisce un danno e una minaccia anche per il nostro territorio".
Il dato, seppur parziale, già adesso è piuttosto preoccupante, ma può comunque rendere l’idea di cosa potrebbe accadere con la nuova ’guerra dei dazi’. Le nuove politiche commerciali introdotte dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, colpirebbero in modo importante anche il nostro Paese. L’export italiano risulta più esposto rispetto alla media europea con il mercato americano che rappresenta il 22,2% delle vendite fuori dal Vecchio Continente, circa 3 punti in più rispetto al resto dell’Unione (19,7%). E lo Spezzino, che da sempre anche grazie alle connessioni portuali ha un filo diretto con gli Usa, rischia di veder ridimensionato il proprio export a stelle e strisce. Già adesso la situazione è in netto calo, come confermano anche i dati (parziali) elaborati dalla Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’ su dati Istat. nel periodo compreso tra gennaio e settembre del 2024, lo Spezzino ha avuto un calo del 64,4% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: 70.516.965 euro contro i 198.056.444 euro del 2023. Un calo netto, trainato dalla riduzione in settori chiave come quello dei prodotti alimentari (in calo dell’89,3%), dei macchinari e del materiale da trasporto (-70,6% tra gennaio e settembre del 2024 e lo stesso periodo del 2023). Nel dettaglio, è stato quasi azzerato l’export di prodotti lattieri e uova (oltre il 99%) così come le spedizioni di cereali.
Tonfo importante anche per prodotti chimici organici, Filati e tessuti (-86,9%) e per i macchinari e gli apparecchi elettrici, che subiscono un calo di quasi l’87%. Un quadro di generale calo – fatta eccezione per alcune produzioni, come i prodotti medicinali e farmaceutici, carta e derivati, e accessori per l’abbigliamento, che hanno vissuto un aumento a tripla cifra – che riguarda anche le importazioni, segno di una generalizzata contrazione nei traffici tra lo Spezzino e gli Stati Uniti. Tra le merci importante che hanno subito un drastico calo, figurano i prodotti derivati dal petrolio, il gas naturale, materie plastiche, apparecchiature per il trasporto, e anche le costruzioni prefabbricate e le apparecchiature idrosanitarie.
"I dati import export a livello provinciale – sottolinea il segretario generale della Camera di Commercio ’Riviere di Liguria’, Marco Casarino – hanno un significato relativo. Se la drastica contrazione non può essere commentata per il dato assoluto, riduzione di oltre il 50% in un anno, ritengo importante la ’tendenza’, che è decisamente verso una contrazione dell’interscambio con gli Usa. Sempre significativa – aggiunge Casarino – è la conferma di un saldo positivo import-export, saldo che si riduce di un solo 7%. Per una economia di trasformazione, quella italiana ed anche spezzina, l’imposizione di dazi e barriere costituisce un danno ed una minaccia. Il mercato domestico, italiano, è troppo ridotto per essere uno sbocco sufficiente a mantenere viva ed efficiente la nostra economia. La crisi tedesca – afferma il segretario generale dell’ente camerale – ha già prodotto un sensibile rallentamento della produzione industriale. Indipendentemente da quanti e quali saranno i dazi imposti, solo averli annunciati ha già avuto un effetto recessivo".