di Gianluca Tinfena
M’Bala Nzola è uno dei grandi protagonisti della sorprendente partenza dello Spezia in serie A. La sua è una storia di sacrificio e costanza che lo ha portato in soli quattro anni dalla terza serie portoghese all’olimpo del calcio italiano, superando nel suo cammino di atleta delusioni e difficoltà con quel coraggio e quella voglia di emergere che si vede in campo nelle sue prestazioni. Corsa, fisicità, potenza e generosità al servizio della squadra di mister Italiano.
Quando è nata la sua passione per il calcio e qual è l’episodio di quando era bambino che le viene in mente quando si parla di pallone?
"Mia mamma non mi lasciava uscire, così io aspettavo che lei andasse in salotto, chiudevo la porta e uscivo di nascosto per andare a giocare con i miei amici. Da piccolo ero molto vivace e allegro, amavo il calcio a tal punto da rendere la vita della mamma impossibile, dato che giocando al pallone rovinavo di continuo le scarpe nuove che mi comprava, giocando a calcio".
Oltre al calcio quali sono le sue grandi passioni?
"Amo da sempre il tennis e fin da piccolo mi sono dilettato anche con la racchetta, ma alla fine mi è andata decisamente meglio con il calcio. Il mio cantante preferito è Niska, un rapper francese che ho inserito anche nella mia playlist che ho creato per il profilo Spotify dello Spezia Calcio, mentre il mio cibo preferito è quello africano, specialmente lo riz pondou".
Chi è il compagno dello Spezia con il quale ha legato di più? Sappiamo che ha comprato la playstation 5 appena è uscita. Chi è l’aquilotto che sfida più spesso e volentieri?
"Siamo un bel gruppo. L’unità è stata la nostra forza nella passata stagione e anche quest’anno sta facendo la differenza. Mi trovo bene con tutti i compagni, ma in particolare ho legato molto con Agoume, Chabot, Gyasi e Krapikas".
Se dico La Spezia qual è la cosa della città e del nostro territorio che porterà sempre nel cuore?
"La città mi piace davvero tanto e si vive molto bene. Ci sono tanti paesaggi meravigliosi, ma se penso a questa città non posso che pensare allo stadio “Alberto Picco”, dove i sogni diventano realtà"
Qual è il momento più triste e quello invece più bello della sua carriera?
"L’espulsione ai playoff con la Virtus Francavilla che mi è costata 8 turni di squalifica è sicuramente il momento più triste della mia carriera: ci tenevo molto e ho reagito in maniera esagerata, ma ho imparato molto da quell’errore. Il più bello non c’è nemmeno bisogno di pensarci, è la promozione in A con lo Spezia"
Il suo gol più bello?
"Il mio gol più bello l’ho segnato con la maglia del Francavilla in serie C contro il Matera, palla al piede dalla mia area di rigore fino alla porta avversaria. In molti lo avevano paragonato a quello segnato da Weah con la maglia del Milan contro il Verona. Ma spero di poterne segnare ancora tanti, anche se più brutti poco importa, l’importante è gonfiare la rete e aiutare la squadra a vincere".
Lei è francese di genitori angolani. Cosa manca ancora per vederla esordire in nazionale?
"Indossare la maglia della nazionale angolana sarebbe un sogno. Ci sono stati diversi contatti, ma ci sono delle pratiche burocratiche da sistemare per poter essere convocato, speriamo di riuscirci e di poter così difendere i colori della nazione dei miei genitori".
Qual è il giocatore di serie A che non vede l’ora di affrontare per scambiare la maglia con lui?
"Romelu Lukaku è un attaccante fortissimo, che abbina fisicità, velocità e concretezza ed è con lui che vorrei scambiare la maglia in questo campionato. Un altro grande attaccante per me è Benzema, forse l’attaccante più forte di tutti, peccato non giochi in Italia".
Attaccante centrale o esterno nel 4 3 3? Qual è il ruolo in cui gioca più volentieri?
"Sono sempre a disposizione di mister Italiano: per me l’importante è giocare, essere utile alla squadra e aiutare lo Spezia a vincere. Se proprio devo scegliere preferisco giocare da punta centrale, perché così posso essere più vicino alla porta, ma non disdegno nemmeno partire dall’esterno".
Qual è il suo obiettivo dei gol da segnare quest’anno?
"Il mio obiettivo è la salvezza con lo Spezia, un risultato che sono sicuro riusciremo a ottenere. Poi, per carità, mi piacerebbe anche andare in doppia cifra e perché no, magari essere tra i cinque migliori marcatori della stagione: sarebbe veramente fantastico".
Durante la lunga attesa del mese di settembre non si è allenato con lo Spezia fino alla firma del contratto dopo le difficoltà del Trapani. Qual è il segreto per essersi fatto trovare così in forma e subito pronto in così poco tempo?
"Non ho mai smesso di allenarmi. Sono stato all’estero e ho potuto contare sulla consulenza di un grande attaccante come Anelka, con cui mi sono allenato e che mi ha dato molti consigli utili. Chiaro che allenarsi con una squadra aiuta a ottenere prima una forma accettabile, ma io volevo fortemente tornare in maglia bianca e ho sudato tanto anche da solo per farmi trovare pronto quando la chiamata sarebbe arrivata".
Le auguriamo di giocare nello Spezia per molto tempo, ma c’è una squadra del calcio italiano o europeo nella quale sogna di giocare un giorno?
"Il Lione è la mia squadra del cuore e sarebbe bello un giorno poter indossare quella maglia. Un’altra sfida che mi piacerebbe affrontare, sarebbe quella di giocare nel Chelsea, ma per ora sto vivendo il mio grande sogno con la maglia bianca dello Spezia ed è con questi colori che voglio arrivare il più in alto possibile".