REDAZIONE LA SPEZIA

Da Fossati a oggi, la città che cambia

Inaugurata alla Palazzina delle arti la mostra sull’evoluzione di Spezia dall’800 in poi. Gli orari di apertura

Ricostruire e conoscere il nostro passato per capire meglio il nostro presente, scardinando tutti quei luoghi comuni che tendono a cristallizzarsi (come "La Spezia è una città militare" oppure "La città della Spezia è nata con l’arsenale militare") è il senso della mostra "La città che cambia. La Spezia da Agostino Fossati ai giorni nostri", aperta alla Palazzina delle arti in via del Prione, promossa dal comune e curata da Fabio Giacomazzi e Barbara Viale. E’ un prezioso regalo di Natale per tutta la cittadinanza, presentata ieri alla presenza del sindaco Pierluigi Peracchini, nata dalla passione per il proprio territorio oltreché dall’esigenza del recupero di una forte identità culturale. Il fine è andare a colmare quella lacuna storica del periodo antecedente alla costruzione dell’arsenale della marina militare. "Abbiamo guardato a Fossati – spiega Viale – come conoscitore del territorio spezzino, che con i suoi scorci ci ha lasciato testimonianza unica del momento precedente allo stravolgimento dell’abitato. Si è passati in soli cinque anni dalla realtà di piccolo borgo nella zona intorno alle mura e al castello, ad una città più moderna. In questo, a livello nazionale, la nostra città rappresenta un unicum". "L’arsenale – ribadisce Giacomazzi – ha talmente segnato la storia della Spezia da oscurarne le vere origini e il periodo precedente. Comune è, infatti, l’opinione che la città sia nata con esso o debba a questo i suoi tratti e caratteri salienti. Questo non è vero e Agostino Fossati, nelle sue opere, ha immortalato proprio questa significativa fase di transizione. Questa esposizione si propone un intento scientifico di ricollocazione geografica delle vedute e un confronto-paragone con i luoghi attuali che fa approdare ad una primissima interpretazione del paesaggio spezzino di metà ottocento".

Per questa ricostruzione i curatori si sono avvalsi di moderni strumenti digitali, prossimamente utilizzati anche per rendere maggiormente interattiva l’esposizione, con qrcode per ogni dipinto. A monte la collaborazione con il fotografo Roberto Celi: "Dopo la selezione dei quadri e l’individuazione dei luoghi ci siamo recati sui posti e lì è cominciata l’emozione: fotografare dal medesimo punto ciò che Fossati aveva negli occhi". L’intervento del sindaco evidenzia l’importanza del lavoro svolto: "La mostra è un contributo importante per i nostri cittadini e le nuove generazioni, una riflessione sul rapporto tra urbanistica e ambiente". Mostra visitabile da oggi col consueto orario di apertura del museo (da martedì a domenica dalle 10 alle 18)

Alma Poggi