MATTEO MARCELLO
Cronaca

Dagli escavatori alla musica. L’ex casa cantoniera Lombacca diventa un moderno auditorium

Via ai lavori nell’ex edificio Lombacca: dalla ristrutturazione sarà ricavata anche una foresteria. Oltre tre milioni di investimento per la creazione di un polo che ancora mancava all’appello.

Via ai lavori nell’ex edificio Lombacca: dalla ristrutturazione sarà ricavata anche una foresteria. Oltre tre milioni di investimento per la creazione di un polo che ancora mancava all’appello.

Via ai lavori nell’ex edificio Lombacca: dalla ristrutturazione sarà ricavata anche una foresteria. Oltre tre milioni di investimento per la creazione di un polo che ancora mancava all’appello.

Quelle quattro mura, ancora oggi ’sorvegliate’ dalla statua centenaria di un leone, hanno visto di tutto: gli esplosivi di una polveriera a servizio dei forti che proteggevano la città in occasione del primo conflitto mondiale, ma anche i mezzi d’opera dell’Azienda autonoma statale della strada e, dopo la seconda guerra, dell’Anas. Una casa cantoniera che per giugno 2026 diventerà un vero e proprio polo della musica, con un auditorium e una piccola foresteria per ospitare professori e allievi. Ieri mattina, il sopralluogo che di fatto dà il via ai lavori alla Lombacca, lungo la statale Aurelia che dalla Chiappa sale verso la Foce. Un progetto disegnato a quattro mani da Conservatorio ’Puccini’ e Provincia, capaci di portare alla Spezia oltre sei milioni di euro che, oltre alla riqualificazione della Lombacca – 2,95 milioni di lavori, cui andranno aggiunti 600mila euro per la fornitura di arredi, attrezzature ed impianti –, serviranno per ammodernare Villa Marmori e l’edificio ex don Rubino, dove saranno spostati tutti gli uffici amministrativi del Conservatorio. Nell’edificio situato lungo l’Aurelia, non sarà realizzato solo l’auditorium da 196 posti, ma anche una piccola foresteria con cinque stanze, oltre a locali studio e di servizio. Sarà modificato anche lo spazio esterno, con la creazione di parcheggi, e la modifica dell’accesso da via Genova.

Un progetto innovativo, quello che sulla carta dovrebbe essere realizzato in 540 giorni, dove convivono le più alte tecniche di edilizia sostenibile, con un occhio al mantenimento di quelli che furono i tratti distintivi dell’edificio storico, che nel 2023 è stato riconosciuto di interesse culturale e quindi sottoposta a tutela dalla Commissione regionale per il patrimonio culturale della Liguria. "Un’iniziativa che, assieme al Conservatori o, abbiamo voluto donare alla città – ha detto il presidente della Provincia, Pierluigi Peracchini –. L’edificio Lombacca è parte della storia della nostra città, perchè serviva per tutelare una delle vie d’accesso, e oggi vogliamo metterlo a disposizione di ragazzi e ragazze che da tutto il mondo vengono a studiare alla Spezia, potendo così contare su infrastrutture moderne all’avanguardia. Un luogo in cui si potrà studiare, ma anche organizzare eventi, recuperando un sito storico importante per la città e per la nostra memoria. Non è soltanto conservazione: andiamo a far rivivere, senza snaturala, un’infrastruttura che diventa uno spazio dinamico per le nuove generazioni".

"Sono molto contenta del risultato di questa sinergia tra i nostri due enti, è un risultato importante per il Conservatorio e per la città, un motivo di crescita per tutti. Ringrazio il mio predecessore Maurizio Sergi che ha dato il via a questo programma e il nostro direttore amministrativo, Federico Rovini, che si è speso per questo progetto con grande passione" ha aggiunto la presidente del Conservatorio, Federica Eminente. Lavori, quelli in corso alla Lombacca, che si inseriscono in un momento molto positivo per l’istituzione di via XX settembre.

"L’istituto sta bene, anche se quest’anno abbiamo dovuto contenere alcune cose perchè per i lavori abbiamo problemi di spazio, ma con le iscrizioni siamo comunque nello standard (tra 350 e 400 studenti; ndr). Ci voleva un auditorium alla Spezia, una sala dedicata alla musica con caratteristiche di polivalenza tali da poter essere usata anche da orchestre e grandi cori. Un progresso per la nostra attività di formazione, ma anche per l’attività di produzione e performance, e non solo per il Conservatorio, perchè sarò uno spazio utilizzabile anche da altri: penso per esempio al teatro. Un grande dono per noi, ma anche per la città. la sfida sarà anche quella di portare qui gli spezzini" ha affermato il direttore del Conservatorio, Giuseppe Bruno.