Dai boschi a internet. La lotta senza campo delle forze dell’ordine: "Piaga mai sparita"

Cambiano le modalità di approvvigionamento delle sostanze stupefacenti "Numeri alti? Merito delle molte operazioni messe a segno sul territorio".

Dai boschi a internet. La lotta senza campo delle forze dell’ordine: "Piaga mai sparita"

Il dirigente della Squadra mobile della Questura della Spezia, Alessandro Pescara Di Diana, fa il punto sulle operazioni antidroga

L’impegno è costante, attento e quotidiano. Anche se il mercato degli stupefacenti al “dettaglio“ si è adeguato ai tempi e viaggia veloce sullo smartphone e addirittura sulle piattaforme on-line. Le piazze di spaccio da controllare e monitorare variano e si spostano rendendo complicato il ruolo degli investigatori. Alessandro Pescara Di Diana è il dirigente della squadra mobile della Questura di Spezia e tra le sezioni dirette, insieme al suo vice Davide Bello, c’è proprio quella dedicata agli stupefacenti.

"Sicuramente sono cambiate le modalità ma anche le zone di spaccio. Ci sono sempre alcune aree cittadine particolarmente a rischio ma il giro si sposta anche in periferia, sulle colline e nei boschi. Dove, soprattutto la notte, i nostri movimenti sono più visibili".

Da qualche tempo è entrata in giro la droga sintetica, soprattutto Ketamina. Il canale è soprattutto la rete Internet. Come si può intercettare?

"In questo caso diventa più complicato inserirsi a patto che i soggetti non siano già monitorati e controllati. Internet è un mondo estremamente vasto, in ogni settore e non soltanto in quello degli stupefacenti".

A giudicare dai numeri sembrerebbe esistere un allarme droga in città. E’ così ?

"I numeri alti sono la risposta che le forze dell’ordine forniscono, garantendo attenzione e controllo. E’ un lavoro che portiamo avanti non soltanto noi della polizia di Stato ma anche carabinieri, guardia di finanza e polizia municipale. Lavorando tanto si ottengono i risultati e aumentano i dati. Magari altrove non è altrettanto valido questo ragionamento e i numeri di conseguenza sono minori".

La tossicodipendenza è strettamente collegata anche a episodi di criminalità?

"Negli anni Ottanta erano frequenti i furti di autoradio, una pratica molto usata per rivenderle e procurarsi le finanze necessarie all’acquisto della sostanza. Adesso ci sono furti, spesso nei supermercati per cedere gli oggetti a prezzi ridotti. Gli scippi oppure rapine ad opera del consumatore in cerca di sostanza sono eventi rari. Anche perchè un conto è rispondere di un furto in un centro commerciale di una bottiglia di superalcolico di ben altro rilievo penale invece è la rapina oppure una aggressione".

La crescente domanda significa anche che i costi sono diventati più abbordabili?

"Sicuramente è diminuito il prezzo. Un tempo ad esempio la cocaina aveva cifre altissime e infatti era una sostanza non certo così a uso comune sulla piazza. Adesso il discorso è cambiato ma per un motivo se vogliamo anche semplice".

E sarebbe?

"Il frequente ricorso al cosiddetto “ taglio“ della sostanza che viene allungata con lattosio, bicarbonato, farina. Un mix che spesso produce ugualmente l’effetto placebo nei consumatori anche se in realtà la percentuale di sostanza è davvero molto bassa".

Vi capita di ritrovarvi di fronte vecchie conoscenze, primi assuntori di sostanze in città?

"Molti hanno resistito all’enorme difficoltà che quel mondo comporta e soprattutto ha comportato in passato. Però capita ogni tanto di incontrare personaggi che ormai hanno quasi una quarantina d’anni di legame con la tossicodipendenza. E’ una piaga che non è mai sparita. Difficile dire se gli assuntori siano di più rispetto a anni fa, proprio per un discorso di statistiche e segnalazioni. Però quello che non è diminuito è il controllo. Per quanto riguarda la Questura abbiamo una sezione della squadra mobile espressamente dedicata alle indagini e prevenzione degli stupefacenti oltre al servizio garantito giorno e notte dalla squadra volante".

Massimo Merluzzi