Dal Parentucelli a Cambridge. Il sogno di Mozzachiodi: "Scienza mondo fantastico"

Il diploma allo scientifico, la laurea in biologia molecolare e il dottorato a Nizza "Cerco di incoraggiare i bimbi ad appassionarsi, ma vedo poca curiosità" .

Da Sarzana a Cambridge, passando per Nizza. La determinazione ha portato Simone Mozzachiodi, 31 sarzanese ed ex studente del liceo scientifico Parentucelli (indirizzo naturalistico), a raggiungere enormi traguardi nel settore della biologia molecolare. Simone, che ricorda di essere sempre stato un bambino curioso, è grato alla madre per averlo incoraggiato a studiare e seguire la sua sua strada. La passione per la scienza e le materie scientifiche (che cerca di trasmettere ai più giovani con un progetto di volontariato) è condivisa sin dal liceo con uno dei suoi due fratelli gemelli, Angelo. Dopo la laurea magistrale a pieni voti in biologia molecolare all’Università di Pisa, Simone ha svolto un dottorato di ricerca all’Irca (Istituto per la ricerca sul cancro e l’invecchiamento) di Nizza e la sua tesi è stata premiata come migliore in ambito biologico. Ora sta lavorando a un progetto di ricerca sull’impatto degli agenti inquinanti nelle comunità microbiche a Cambridge finanziato da fondi dello Human frontier science program (uno dei più importanti enti internazionali per quanto riguarda le scienze) ed è molto soddisfatto del suo percorso.

Ci parli della sua esperienza a Nizza, nel periodo Covid...

"Mi ha arricchito moltissimo a livello professionale, ma non solo. E’ stato entusiasmante occuparmi di quello che mi piaceva fare circondato da professionisti come il professor Gianni Liti. Ed essere persino pagato per farlo, con un contratto regolare... Stare isolato e lontano da casa durante il Covid invece non è stato semplice, soprattutto all’inizio quando la paura era tanta. Per tre settimane ricordo che anche le attività in laboratorio sono state sospese e poi gradualmente reintegrate, con forti limitazioni. Si andava in laboratorio meno e praticamente da soli. Quel periodo però mi ha fatto davvero aprire gli occhi e riflettere. Io ero in un altro Stato ma a fare un dottorato e mi è spesso capitato di pensare a come potesse trascorrere quei giorni chi, non per sua scelta, era stato costretto a lasciare la propria casa e i propri affetti". Ora è Cambridge dove resterà per un po’. Pensa in futuro di riavvicinarsi a casa?

"Vivere in un Paese che non fa più parte dell’Unione europea non è semplice, ma sono molto soddisfatto. A casa faccio ritorno più volte l’anno, ho la famiglia e diversi amici da cui corro ogni volta che ho l’occasione, quindi si in futuro se ci sarà l’occasione a livello professionale mi piacerebbe tornare in Italia". Lei è volontario di un’associazione che cerca di avvicinare i giovani alla scienza. Cosa fate concretamente?

"Da anni collaboro con ’Penne amiche della scienza’. Lavoriamo a contatto con scuole italiane elementari e medie cercando di ’demistificare’ il ruolo della scienza, per incoraggiare i più piccoli ad appassionarsi a questo mondo fantastico. È stimolante anche se rispetto al passato percepisco nei bimbi molta meno curiosità rispetto alla mia generazione".

Elena Sacchelli