Questa volta i giudici sono stati chiamati a emettere una sentenza...gastronomica. Assaggiando le prelibatezze preparate dalle squadre composte da detenuti e coordinate dagli chef professionisti che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa. Un progetto di condivisione, divertimento ma soprattutto rivolto al futuro nella speranza di gettare il seme di una nuova vita una volta scontata la pena. E’ stata una sfida davvero gustosa quella andata in scena a colpi di manicaretti all’interno dell’istituto carcerario Villa Andreino della Spezia grazie all’impegno della Camera Penale spezzina sempre estremamente attenta alle condizioni psicologiche dei detenuti.
Un pranzo speciale quello organizzato dalla Camera Penale presieduta dagli avvocati del foro spezzino Fabio Sommovigo e Raffaella Nardone che ha lanciato la giornata dal titolo “Giudizi gourmet – rieduchiamo i palati” mettendo ai fornelli due formazioni composte da detenuti coordinati dagli chef Silvia Cardelli (’Osteria della Corte’) ed Emiliano Cortesi, titolare del ristorante ’Bontà nascoste’.
A tavola si sono seduti magistrati, avvocati e rappresentanti di realtà imprenditoriali spezzine oltre al direttore e il personale dell’istituto carcerario. Un confronto che ha visto preparare un menu molto apprezzato che si è divisto tra portate di capon magro, pasta mista di patate e frutti di mare, torta di mele, mini burger di tonno alla piastra, risotto, bottarga di tonno e per finire panna cotta zafferano e crumble. Insomma piatti di grande qualità che hanno puntato anche sulle origini di alcuni dei cuochi protagonisti della manifestazione, esaltandone così il senso di casa particolarmente sentito e esaltato proprio dal clima delle festività.
L’obiettivo del pranzo all’interno dell’istituto carcerario è quello di far intravedere uno spiraglio di nuova vita e di riscatto a chi sta scontando una pena. La casa circondariale spezzina è da sempre molto attenta alla rieducazione dei detenuti offrendo occasioni di formazione attraverso laboratori artigiani e quelli musicali. La presenza tra gli ospiti della sfida gourmet di una rappresentanza di imprenditori locali è stata inoltre il primo passo per sviluppare potenziali collaborazioni future, concedendo così una possibilità in più ai detenuti.
All’iniziativa hanno partecipato il consiglio dell’Ordine degli avvocati della Spezia, i rappresentanti dell’associazione “Nessuno Tocchi Caino”, il presidente della sezione penale del Tribunale della Spezia, il Procuratore capo, i garanti delle carceri spezzino e regionale e il personale dell’area trattamentale della casa circondariale della Spezia e del nucleo di polizia penitenziaria.
Massimo Merluzzi