Dall’officina all’eccellenza mondiale. Il gran salto della Carpenteria Corsi

Ha festeggiato i 50 anni di attività l’azienda castelnovese partner di gruppi del settore petrolchimico. Si sta lavorando ai filtri per consentire il nuovo progetto di trasporto del gas dalla Norvegia in Europa.

Dall’officina all’eccellenza mondiale. Il gran salto della Carpenteria Corsi

Il fondatore Giocondo Corsi. insieme alla moglie e ai due. figli

I primi clienti quasi arricciavano il naso davanti al biglietto da visita. Avvicinarsi a grandi gruppi leader internazionali del settore petrolchimico semplicemente come “Carpenteria Corsi“ sembrava quasi un sacrilegio. Ma con costanza, impegno, dedizione i risultati sono arrivati in tutto il mondo e adesso nessuno sente più la necessità di una modifica nelle presentazioni. L’azienda aperta da Giocondo Corsi nel 1974 in via Borgolo a Castelnuovo Magra nell’area di Tavolara è tra le eccellenze italiane: conta 130 dipendenti e clienti sparsi in America, Francia, Turchia, Sudamerica. Realizza reattori, recipienti a pressione per aziende di gas e petrolio ma anche strumentazioni nel settore navale e militare. Nei giorni scorsi la famiglia ha organizzato la festa dei primi 50 anni di attività ripercorrendo le tappe e progettando nuovi ampliamenti. A Castelnuovo Magra il primo capannone aperto nel 1974 da Giocondo, ex carpentiere a Fossone, era di 600 metri quadrati. Adesso si è allargato a 5 mila.

Nel frattempo ne è arrivato un altro a Massa a due campate da 7 mila metri quadrati. La decisione di avviare l’attività a Massa è stata necessaria per la vicinanza al porto di Marina di Carrara da raggiungere con strade meno impervie rispetto a quelle della campagna castelnovese. Un affare di famiglia portato avanti, oltre che dal fondatore Giocondo sempre presente, dalla figlia Daniela che si occupa dell’amministrativo e dal figlio Claudio direttore commerciale. Tra i tanti lavori in corso uno è davvero molto sentito. "Pur lavorando su vari campi – spiega Claudio – ogni anno c’è sempre un progetto particolare che contribuisce ad accrescere la nostra soddisfazione. In questo caso si tratta della realizzazione di due filtri da 350 tonnellate ciascuno che serviranno per la realizzazione del nuovo gasdotto in Norvegia. I nostri manufatti filtreranno le impurità aspirate nel sottosuolo per consentire al gas di entrare allo stato puro nella condotta. Una commessa che ci impegnerà per un anno".

Ricorda il primo progetto importante?

"Negli anni Ottanta abbiamo abbandonato la lavorazione di recinzioni e cancelli e ci siamo specializzati realizzando prodotti per Fincantieri, Nuovo Pignone e ditte della lavorazione del marmo. Mio padre Giocondo ha però avuto un colpo di genio. Ha pensato che essere bravi a lavorare per altri avrebbe potuto consentire di farlo anche autonomamente. E così il primo lavoro importante lo abbiamo realizzato per una azienda leader della California costruendo un raffinatore da 200 tonnellate. Poi abbiamo proseguito sempre nel settore petrolchimico con la realizzazione di recipienti a pressione per clienti di Tricate e Augusta".

E quello più singolare?

"Sicuramente la costruzione di due autoclavi da 300 tonellate ciascuna per una miniera d’oro in Turchia. Due recipienti, banalmente possiamo definirli enormi setacci, che servivano per estrarre dal terreno l’oro".

Nel frattempo l’azienda si è allargata, specializzata andando alla ricerca di personale sempre più qualificato.

"Da noi – prosegue – tutti i collaboratori dall’ingegnere al saldatore devono avere una altissima specializzazione. Naturalmente abbiamo investito in strumentazioni all’avanguardia e stazioni robotizzate ma il fattore umano resta fondamentale".

Ci sono aziende simili in Italia?

"Si e abbiamo creato una sorta di associazione. Non siamo in concorrenza ma dobbiamo essere uniti per contrastare i competitor della Corea e India".

Massimo Merluzzi