La richiesta di un contributo di solidarietà si era trasformata in un atteggiamento duro e minaccioso nei confronti di un ragazzino di 13 anni che si era reso disponibile a aiutare l’associazione falsamente promossa dall’uomo mettendo a disposizione i pochi soldi che aveva in tasca, ricevuti dai genitori per potersi divertire alla fiera di San Giuseppe. Ma la donazione volontaria si è trasformata in un obbligo tanto che il ragazzo ha poi chiesto aiuto ai genitori e successivamente ai carabinieri che hanno arrestato il romeno. Dimitriu Rares Petrut, 24 anni, deve rispondere del reato di estorsione aggravata per aver commesso il fatto approfittando dell’età della persona offesa ma l’avvocato difensore Davide Ambrosini del foro della Spezia ha chiesto al giudice Luisa Carta di riqualificare il reato in truffa e non in quello di estorsione. Il giudice ha disposto il rinvio per consentire alle parti di trovare un accordo, quindi risarcire il danno e ottenere le remissione della querela. Il reato di estorsione è punito con la reclusione da 5 a 10 anni e con la multa da mille a 4 mila euro. L’udienza è stata rinviata al 12 marzo. Il ragazzino insieme a altri amici era stato avvicinato per strada tra le bancarelle della tradizionale fiera cittadina che si è tenuta la scorsa primavera da Dimitriu Rares Petrut che gli aveva mostrato una cartolina illustrata. Il ragazzino l’ha presa in mano e poi riconsegnata. Ma è scattata così la reazione del “venditore“ che gli ha intimato di dover versare una quota di 20 euro a favore dell’associazione di bambini poveri proprio perchè ormai aveva “toccato“ il disegno mostrato quindi accettato di fatto di dover versare l’obolo. Il ragazzo spaventato aveva consegnato la banconota e poi si era rivolto ai genitori che, a loro volta, si sono rivolti ai carabinieri. L’uomo era stato rintracciato e arrestato per essersi procurato ingiusto profitto con l’aggravante di aver commesso il fatto approfittando delle condizioni della persona offesa.
Massimo Merluzzi