Mette la firma su film di livello internazionale, strappando applausi e consensi per il suo lavoro. Davide De Stefano, nato a Spezia e residente a Buonviaggio, ha vinto il premio come miglior scenografo alla 20ª edizione del Terni International Film Festival, per la pellicola ’Il Monaco che vinse l’Apocalisse’ del regista Jordan River. Una grande soddisfazione per lo scenografo spezzino, il cui lavoro è stato premiato e non per la prima volta. In passato ha già ricevuti numerosi premi, tra questi Ciak d’oro, Chioma di Berenice e premi internazionali come Golden Movie Award, African Movie Academy Award e Action Film Award sempre come miglior scenografo: "Sono contento del premio che è frutto sempre della collaborazione di tutti. Il film uscirà in tutte le sale il 5 dicembre sul circuito The Space. Stanno trattando anche per altre sale in giro per l’Italia e spero di riuscire ad avere il Nuovo di Spezia, sarebbe emozionante per me, uscire nella mia terra".
De Stefano fin da bambino era affascinato del cinema fantastico, unendo la voglia di ‘progettare’ e realizzare mondi che non esistono, ha intrapreso gli studi di Scenografia all’Accademia di Belle Arti di Carrara, quindi dopo la laurea si è trasferito a Roma per dare il suo contributo ad importanti film per il cinema e la tv, lavorando gomito a gomito con importanti registi, tra cui nel film ’I cavalieri che fecero l’impresa’ di Pupi Avati, ’The Cursed Ones’ e ’Voice from the Stone’ di Howell, una produzione americana con l’attrice Emilia Clarke, nota anche per la serie di successo ’Il Trono di Spade’. Nel film ’Il Monaco che vinse l’Apocalisse’ il lavoro di De Stefano è stato riconosciuto come eccellente: con lui si è distinta tutta la parte visiva, sono stati attribuiti premi anche alla fotografia, agli effetti visivi e il film stesso è stato decretato come miglior film del Festival. Una trama avvincente, un viaggio nel tempo, ambientato nel medioevo; la pellicola prodotta e distribuito da Delta Star Pictures, segue la vicende di un monaco realmente vissuto nel XII secolo, ispirato alla vita del controverso Gioacchino da Fiore, visionario e definito da Dante Alighieri ‘...di spirito profetico dotato’ .
Avvolto dall’oscurità del mondo, la sua vita s’intreccia con esperienze oniriche e visioni mistiche con un pizzico di fantasy figurano l’attore statunitense Nikolay Moss, l’australiano-britannico Bill Hutchens e gli italiani Francesco Turbanti, Elisabetta Pellini, G-Max, Giancarlo Martini e Yoon C. Joyce . "La concorrenza era molta – conclude De Stefano – per noi è stata una grande soddisfazione. Se potete vi invito ad andare a vederlo , sarà una esperienza visiva indimenticabile".
Cristina Guala