
Il depurato degli Stagnoni e la soluzione progettuale. In alto, Marco Casarino
La Spezia, 9 febbraio 2022 - In un futuro non troppo distante, dal nuovo depuratore degli Stagnoni potrebbe uscire acqua filtrata a tal punto da poter essere tranquillamente utilizzata per l’irrigazione agricola. É una rivoluzione da oltre 36 milioni di euro, quella che Comune della Spezia, Ato idrico e Acam Acque Si apprestano a operare sull’ormai vetusto impianto di depurazione delle acque cittadine. L’iter per il Paur, il provvedimento autorizzatorio unico regionale, è già stato avviato e potrebbe concludersi in pochi mesi, entro l’anno potrebbero essere addirittura appaltate le prime opere: un cantiere di 39 mesi – i primi 25 dedicati alla realizzazione della nuova linea di depurazione delle acque, i restanti 14 per creare la filiera della digestione anaerobica delle sostanze organiche, finalizzata alla produzione di biogas – destinato non solo a potenziare la struttura ma anche ad ambientalizzare l’area, con una riduzione del cemento e l’aumento delle aree verdi.
Nel frattempo, in questi mesi si giocherà in parallelo un’altra partita importante, quella del finanziamento dell’opera: la speranza è di attingere a piene mani ai fondi europei del Pnrr, con Regione Liguria che ha inserito la realizzazione del nuovo depuratore tra le opere strategiche regionali indicate al governo. Altrimenti, in assenza di contributi, sarà l’ente gestore a realizzarlo, nell’ambito del piano di investimenti.
"Un’occasione per risolvere un problema – dice Marco Casarino, direttore dell’Ato idrico – perché attualmente abbiamo un impianto che ha la capacità di 100mila abitanti, vecchio di quarant’anni e quindi con tecnologie vetuste. Il nuovo impianto è progettato per trattare il fabbisogno di circa 130mila persone, tratta a regime 20milioni di litri di acqua di depurazione ogni giorno e ha una tecnologia a membrana che consente di avere come deflusso anche acqua utilizzabile in agricoltura, e quindi acqua che può confluire tranquillamente nel nostro golfo".
La necessità di intervenire per la ristrutturazione dell’impianto è dettata principalmente dal bisogno di assicurare una migliore e stabile efficienza depurativa, e dall’incremento previsto dei carichi che confluiranno nell’impianto (che riceve anche le acque nere provenienti da Porto Venere; ndr); il progetto permetterà di superare le criticità relative all’obsolescenza delle strutture, garantire un trattamento efficiente ed affidabile, contenere efficacemente le emissioni odorigene e garantire il risparmio e l’efficientamento energetico. Non meno importante è infatti la questione energetica: prevista la realizzazione di un impianto di recupero di energia da 300 kilowatt per la produzione energia elettrica finalizzata all’autoconsumo, la creazione di un sistema di trattamento del biogas e un digestore monostadio da 3.500 metri cubi.
Dalle istituzioni anche una rassicurazione: nonostante il cantiere sarà sempre tenuta in attività una parte dell’impianto con le attuali condizioni di funzionamento. "L’operazione mare pulito presupponeva anche la riqualificazione dell’impianto di depura zione degli Stagnoni – dice il sindaco della Spezia Pierluigi Peracchini –. Un progetto che sarà già in funzione fra due anni: dopo quarant’anni un salto tecnologico fondato sul risparmio energetico, sul risparmio idrico e sulla tutela dell’ambiente. Un salto in avanti fondamentale per tutti gli spezzini perché servirà fino a un massimo di 130mila utenti, e quindi anche nella prospettiva di un aumento della popolazione del nostro territorio saremo già pronti ad accogliere le esigenze della Spezia del futuro". Matteo Marcello