La Spezia, 3 gennaio 2025 – Una diagnosi tardiva che ha creato non pochi problemi. É l’oggetto dell’ennesimo contenzioso per malasanità che ha visto nelle scorse settimane Asl5 risarcire con poco più di 63mila euro uno spezzino che suo malgrado ha subito l’errata valutazione da parte del personale medico. La vicenda, approdata in tribunale per effetto della causa intentata dall’avvocato spezzino Enrico Conti, si è risolta con una transazione a favore del sessantenne spezzino. La vicenda affonda le sue radici nel gennaio del 2020, quando l’uomo, a causa di una caduta accidentale, si era recato al Pronto soccorso dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Nel nosocomio sarzanese, tuttavia, il personale che lo prese in carico non ravvisò nell’immediato la presenza di una frattura della branca ileo pubica (al bacino; ndr) e dell’infrazione del collo femorale della gamba sinistra. Una diagnosi tardiva che ha provocato disagi importanti al sessantenne spezzino, tale da spingere lo stesso a bussare alla porta dell’avvocato Enrico Conti per chiedere conto ad Asl5 per quanto accaduto. La consulenza tecnica d’ufficio commissionata dal giudice del Tribunale civile della Spezia evidenziò la sussistenza di una responsabilità concorrente e paritetica a carico di Asl5 e di un medico, specialista ortopedico (non evocato in giudizio; ndr) che visitò il sessantenne in regime privato circa due settimane dopo i fatti; lo stesso perito aveva inoltre messo nero su bianco una stima del conseguente danno biologico per inabilità temporanea e per esiti permanenti di natura differenziale. Un esito, quello della perizia, che ha spinto il sessantenne spezzino a proporre una vera e propria causa nei confronti di Asl5 per ottenere il risarcimento dei danni patrimoniali e non patrimoniali patiti.
La vicenda – che ha visto Asl5 chiamare in causa anche il medico che visitò privatamente il sessantenne, con la formazione di un fascicolo parallelo da parte del giudice per valutare la domanda di regresso azionata dall’azienda – è approdata pochi giorni fa alla defizione transattiva del contenzioso tra il paziente e l’azienda sanitaria, con quest’ultima che pagherà a titolo di risarcimento integrale la somma di 63.008,21 euro.
Matteo Marcello