REDAZIONE LA SPEZIA

Dialisi, condizionatore rotto da settimane

Gravi disagi per pazienti particolarmente fragili. L’assessore: "C’è stato da attendere un pezzo di ricambio, ora è tutto a posto"

Dopo più di 15 giorni di disagi e disservizi per l’utenza, l’impianto di condizionamento del reparto di Dialisi dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana dovrebbe essere nuovamente tornato in funzione. Un problema annoso quello del malfunzionamento dell’aria condizionata del nosocomio sarzanese che puntualmente con l’arrivo della bella, ma anche molto calda stagione, torna a ripresentarsi, da almeno 5 anni a questa parte.

A segnalare la problematica e a protocollare al proposito anche un’interrogazione a risposta scritta, proprio ieri, era stato il capogruppo del Partito Democratico Daniele Castagna, ma a confermare che l’impianto di condizionamento di un reparto così delicato fosse guasto è stato anche il vicesindaco e assessore alla Sanità Costantino Eretta. "È dagli stessi pazienti che periodicamente devono sottoporsi a dialisi che ho appreso la triste notizia – ha commentato il consigliere Castagna – e sinceramente viste le temperature che si stanno registrando da metà giugno a questa parte trovo che la cosa sia inaccettabile, in più mi è stato riferito che era da maggio che l’impianto era guasto. Non si tratta di una passeggiata, ma di un trattamento che già di suo non è piacevole, che ha una durata che varia dalle 4 alle 6 ore".

Il reparto di dialisi del San Bartolomeo lavora su tre turni a settimana e per ogni turno il numero di pazienti che deve sottoporsi al trattamento si aggira intorno alle 20 unità. "Si è trattato di un guasto alla centralina elettronica – ha spiegato il vicesindaco Eretta – che purtroppo è andato ad intaccare l’accensione e lo spegnimento dell’impianto di condizionamento, non un problema della struttura. Il pezzo è stato ordinato già da 15 giorni, non appena il personale medico è venuto a conoscenza del problema, ma arrivando da molto lontano i tempi di consegna non sono stati immediati. Finalmente da oggi l’impianto è tornato nuovamente in funzione". Per fortuna il problema per il momento è stato risolto, ma il rischio che in quello o in altri reparti un guasto possa ripresentarsi c’è.

"Dato che problemi di questo tipo, davvero dannosi per i pazienti non sono nuovi – ha concluso Castagna – faccio una proposta. Dal prossimo anno, ad inizio maggio, si potrebbe essere utile fare una prova di accensione dell’impianto così che se si dovesse riscontrare qualche problema, ci sarà il tempo di intervenire prima che le temperature diventino insostenibili per i pazienti e per il personale ospedaliero".

Elena Sacchelli