REDAZIONE LA SPEZIA

Dirigente comunale e artista. Omaggio a ’Gibor’ Gino Borrini

I familiari lo ricorderanno con una cerimonia aperta a tutti nel centenario della nascita

Dirigente comunale e artista. Omaggio a ’Gibor’ Gino Borrini

Storico dirigente del comune della Spezia e poliedrico artista, ’Gibor’ Gino Borrini sarà ricordato, nel centenario della nascita, lunedì 1° gennaio alle 10.30 nella chiesa di Sant’Andrea Apostolo di Fabiano Alto. Celebrerà messa il cugino, monsignor Gian Luca Galantini, segretario vescovile della diocesi. La storia di Gino Borrini si lega a quella del dopoguerra italiano: dai dolori e dalla solitudine della guerra, allo sviluppo economico e culturale di un paese che ha saputo crescere sulle proprie rovine dagli anni ‘40. "Costretto sin da giovanissimo a occuparsi della famiglia, avendo perso il padre da bambino – raccontano i familiari –, fu mandato in guerra dal fascismo neppure ventenne e fatto prigioniero alla prima uscita dai francesi, costretto ai lavori forzati in Corsica. Tornato a casa alla fine della guerra, conquistò da privatista la maturità classica e poi la laurea a Pisa in giurisprudenza, sempre lavorando da vigile urbano per mantenere la famiglia". Dal matrimonio con Valeria Suvero nascono i tre figli Grazia, Gianfranco e Sandro. Dalla sorella Anna il nipote Mauro, un figlio acquisito. "Il percorso nel suo comune durerà una vita, da impiegato nei diversi ruoli fino al vertice amministrativo dove resta fino alla pensione da dirigente dell’ufficio tributi e vice segretario generale. Appassionato lavoratore e amante della sua città, si è battuto, solo alcune volte con successo, per temi in cui credeva molto, quali il mantenimento dei filobus elettrici o la copertura del mercato, la creazione di zone a traffico limitato nel centro storico o la salvaguardia della quercia monumentale della Foce". Artista riconosciuto e poliedrico, scriveva poesie brevi e incalzanti, amava la pittura ma è conosciuto più per le sculture a sbalzo in rame, firmate col nome d’arte ’Gibor’. "Era facile incontrarlo nel centro della città, amico di un altro Gino ben noto agli spezzini, Gino Patroni. Dopo la pensione ha vissuto nella casa di campagna a Cavanella di Beverino, dopo una vita alla Spezia tra Fabiano, Sarbia e il centro città". Alla cerimonia, aperta a tutti, parteciperà la famiglia: i tre figli Grazia (già ricercatrice in astrofisica e salute pubblica, si occupa oggi di ecologia e presiede la Fondazione Paul K. Feyerabend), l’avvocato Gianfranco e il cardiologo Sandro, professionisti come Mauro Lerici, figlio della sorella Anna; i nipoti Giorgio, assessore alla cultura a Sarzana, Giada, responsabile risorse umane a Roma, Jacopo, dipendente Leonardo, e Aurora, oggi in seconda media. Una curiosità: il nipote Giorgio, da giornalista, amava firmare i suoi articoli con lo pseudonimo Gibor “indegnamente preso in prestito dal nonno”.