CLAUDIO MASSEGLIA
Cronaca

Disoccupata per sua scelta? "Addio assegno di mantenimento"

La Cassazione dà ragione all’ex marito di una donna. Casalinga battuta in tribunale

Tribunale

LA Spezia, 20 aprile 2023 – Non ha mai lavorato né si è veramente impegnata a trovare un’occupazione che le garantisse un’entrata economica. Disoccupata ’per scelta’ e non a causa della crisi o dalla reale impossibilità di entrare nel mondo del lavoro.

E i soldi per vivere? Quelli arrivavano ogni mese con l’assegno di mantenimento versato dal marito da cui si era separata e poi aveva divorziato anni prima, iniziando nel frattempo una nuova relazione. Ma proprio quella ’disoccupazione colposa’ ha fatto decadere il diritto a ricevere il mantenimento del marito, come stabilito dalla sentenza della Cassazione che ha messo fine alla lunghissima querelle, partita dalla separazione della coppia avvenuta nel 2002.

Gli stessi giudici della Corte Suprema hanno anche sottolineato come l’essersi occupata di casa e figlio (fino alla sua maggiore età) non le dà diritto all’assegno familiare, se da questa scelta non sia derivata una rinuncia a occasioni professionali. E non era questo il caso.

La coppia (lui operaio di 34 anni, lui casalinga di 21) si è sposata nel 1989, nel 2001 lei ha iniziato una relazione con il titolare di un negozio dove era andata a lavorare per breve tempo, un anno dopo ha chiesto la separazione con assegnazione della casa coniugale e mantenimento.

Di lì a poco il negozio del nuovo compagno ha però chiuso ma la donna non si è preoccupata di cercarsi un nuovo lavoro né, come emerso nel corso della vicenda giudiziaria, si è mai iscritta all’ufficio di collocamento. Motivo? Una lombalgia che le avrebbe impedito di lavorare, ma questo senza produrre certificati a riprova. Così è restata a casa proseguendo la relazione pur senza andare a coabitare col nuovo compagno.

Per anni anni ha continuato a ricevere il mantenimento poi rimodulato alla maggior età del figlio, fino a quando nel 2018 l’ex marito si è rivolto all’avvocato Patrizia Torracca di Spezia con l’intento di ottenere il divorzio. Già in primo grado sono state accolte le richieste dell’uomo: in tribunale i giudici hanno puntato il dito sul modus operandi della donna, partendo proprio dalla sua "condizione di autosufficienza economica" e la sua "dimostrata capacità di lavoro". Avrebbe potuto trovarsi un’occupazione adatta alle sue capacità, ma non ha mai potuto provare di essersi impegnata per farlo.

«Non ha mai dimostrato i concreto – scrivono i giudici della Cassazione – di trovarsi in condizione di non potersi procurare mezzi adeguati per ragioni oggettive", nè ha nai fatto richiesta di una indennità di disoccupazione o reddito di cittadinanza. In tal senso non è stato ritenuto sufficiente ai fini del mantenimento, l’aver curato la gestione della casa e del figlio perchè questo non ha comportato "la rinuncia a occasioni professionali-reddituali" hanno spiegato i giudici. Dopo aver ottenuto giustizia ora l’uomo valuterà se chiedere la restituzione delle somme versate a titolo di mantenimento nel corso degli anni.

Claudio Masseglia