"Distrutto. E pentito del mio gesto". Il tributarista davanti al giudice

Nell’interrogatorio di garanzia Galli ha ripercorso le fasi immediatamente precedenti all’aggressione

"Distrutto. E pentito del mio gesto". Il tributarista davanti al giudice

La squadra mobile spezzina ha effettuato l’arresto del professionista spezzino attualmente agli arresti domiciliari

Un uomo distrutto dal rimorso e profondamente turbato per il gesto folle che poteva spezzare una vita. Gianluca Galli si è presentato ieri mattina in Tribunale accompagnato dal suo legale Silvia Rossi del foro spezzino. Il tributarista spezzino è accusato di tentato omicidio per aver accoltellato un architetto cinquantenne durante un litigio. L’episodio è accaduto in una notte di inizio settembre quando i due, già venuti a contatto qualche settimana prima sembrerebbe per una questione sentimentale che vede al centro della contesa un giovane trentenne, si erano poi ritrovati all’uscita di un locale in centro città. E quella notte la rabbia è nuovamente salita altissima e ha portato il professionista a sferrare una coltellata all’uomo che aveva davanti. Ieri il tributarista ha ammesso al giudice per le indagini preliminari Diana Brusacà i fatti contestati, raccontando con estrema sofferenza di aver perso completamente la testa e di non essere riuscito a controllarsi. Gianluca Galli, 59 anni, era stato arrestato la settimana scorsa dagli agenti della squadra mobile e sottoposto alla misura degli arresti domiciliari. Ieri nell’interrogatorio di garanzia in Tribunale con al suo fianco l’avvocato del foro spezzino Silvia Rossi ha ricostruito la notte, ripercorrendo le fasi che hanno portato allo scatto di rabbia che avrebbe potuto davvero finire in tragedia. Dall’uscita del locale all’aggressione che soltanto per una questione di centimentri non si è tramutata nella tragedia, pur rimanendo gravissimo il fatto. La lama del coltello utilizzato per aggredire il “rivale“ in amore ha trapassato l’addome. L’architetto, difeso dal legale Stefano de Ferrari, è poi stato poi preso a pugno come hanno ripreso le telecamere di sorveglianza e lasciato a terra sanguinante. L’immediato trasporto in ospedale e il tempestivo intervento chirurgico gli hanno salvato la vita. Le indagini della Procura coordinate dal sostiuto procurato Giacomo Gustavino hanno fatto scattare l’arresto eseguito dai poliziotti della squadra mobile diretti da Alessandro Pescara di Diana e coordinati dal questore Sebastiano Salvo.

Massimo Merluzzi