REDAZIONE LA SPEZIA

Dodici nei guai per falso, truffa e corruzione

Il pm Loris ha chiuso le indagini preliminari nell’inchiesta che nel febbraio scorso aveva portato agli arresti domiciliari il medico Poletti.

Il sostituto procuratore Elisa Loris ha concluso le indagini preliminari nell’inchiesta per falso, truffa, corruzione e peculato condotta dalla squadra mobile e dalla guardia di finanza, che nel febbraio scorso aveva portato agli arresti domiciliari il medico Giampaolo Poletti. Nel mirino le commissioni istituite in seno all’Asl 5 e in particolare quella per l’aggiornamento e la formazione dei medici di medicina generale, di cui Poletti faceva parte. Secondo l’accusa, la commissione avrebbe scelto discrezionalmente un provider, l’associazione Ecm che avrebbe dovuto organizzare i corsi di formazione ricevendo in cambio, mediante un sistema corruttivo, indebite utilità. Nello specifico il provider sarebbe stato indotto a svolgere gli eventi formativi affittando un locale in via Lunigiana di proprietà della società Facile srl, le cui quote erano direttamente o indirettamente riconducibili sempre agli stessi medici membri della commissione. Episodi che si sarebbero verificati tra il gennaio 2017 e il luglio 2019. Oltre a Poletti, difeso dall’avvocato Paolo Mione, ci sono undici persone fisiche indagate, la srl Facile e le associazioni Ecm e Gp Ligurnet.

L’avviso di conclusione indagini del pubblico ministero Elisa Loris ha raggiunto i medici che facevano parte della commissione Asl per l’aggiornamento e la formazione dei medici di medicina generale: Alessio Romeo difeso dall’avvocato Andrea Lazzoni, Cristina Rossi, Lanfranco Sanna e Marco Santilli tutti difesi dall’avvocato Riccardo Lamonica del foro di Genova. Per loro l’accusa è di falsi, truffe, tentate truffe e corruzione. Sono invece indagati di corruzione per la funzione-utilità della scelta del provider con la corresponsione di somme per l’affitto dei locali e per la direzione scientifica. il medico ora in pensione Alessandro Pratici, Franco Bertolani e Rollando Baria presidente e dipendente del provider Ecm, tutti difesi dall’avvocato Cesare Bruzzi Alieti. Con loro Flavia Micheli, difesa dall’avvocato Lamonica, accusata di aver concorso prestandosi ad acquisire le quote di Poletti e Santilli onde celarne l’effettiva titolarità, consapevole dell’illecita situazione.

Giampaolo Poletti e il medico radiologo dell’Asl 5 Massimo Esposito, difeso dall’avvocato Bruzzi Alieti, sono accusati di peculato per avere effettuato dieci accertamenti diagnostici, tra il febbraio e l’aprile 2018, senza comunicarli all’Asl 5 per la fatturazione. Nello specifico, ci sarebbero due risonanze magnetiche ad Alberto Gilardino che all’epoca vestiva la maglia dello Spezia, tre a Giuseppe Mastinu, due a Raffaele Palladino, una a Filippo De Col e Stefano Antezza e una tac al calciatore della primavera Pisani. Esami avvenuti all’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. I calciatori sono del tutto estranei ai fatti, esisteva infatti una convenzione tra lo Spezia Calcio e l’Asl 5, che prevedeva il ricorso al regime ’intra moenia’ e ad orario diverso da quello istituzionale.

Poletti e l’ex direttore dipartimento di prevenzione Asl 5 Francesco Maddalo, ora in pensione, difeso dall’avvocato Bruzzi Alieti, sono accusati di peculato per la presunta indebita appropriazione di 150 confezioni di vaccini antinfluenzali dell’Asl 5 destinati alla vaccinazione gratuita di pazienti a rischio.

Tra gli indagati, per omessa denuncia, c’è anche Andrea Conti, l’ex direttore generale Asl 5 anche lui difeso dall’avvocato Bruzzi Alieti, in relazione all’appropriazione dei vaccini da parte di Poletti, di cui avrebbe avuto notizia senza intervenire.

Massimo Benedetti