
Giulio Mignani lascia la Chiesa: l'ex parroco ha scritto al vescovo di Spezia nel giorno di Pasqua, il 20 aprile 2025
La Spezia, 24 aprile 2025 – In una lettera al vescovo che ha reso pubblica ha chiesto di non essere più annoverato tra i battezzati. Lascia definitivamente la Chiesa Giulio Mignani, 55 anni, ex parroco di Bonassola, nello Spezzino, che era già stato sospeso dalla diocesi per le sue idee considerate non conformi al cattolicesimo.
Le sue prese di posizione su aborto e coppie omosessuali avevano fatto discutere. E la sua vicenda era finita su molte testate nazionali. Il giorno di Pasqua ha inviato appunto la missiva con la quale si allontana definitivamente dalla Chiesa.
Poche ore prima della morte di Papa Francesco. La vicenda di Mignani e il dibattito sulla sua decisione dunque si interseca con i giorni di lutto per la scomparsa del Pontefice. Mignani era stato sopeso a divinis nel 2022 dal tribunale ecclesiastico della curia vescovile di Spezia.
La sospensione a divinis comporta l’impossibilità di impartire più sacramenti e celebrare la Messa. Nella parrocchia di Bonassola don Giulio aveva negli anni benedetto coppie omosessuali, pronunciandosi a favore dell’eutanasia e dell’aborto. Una figura le cui idee, se da una parte avevano contrariato alcuni fedeli, ne avevano avvicinati altri.

Con il tempo, dopo la sospensione a divinis, Mignani è andato via da Bonassola. Vive adesso a Sarzana. Collabora con una cooperativa sociale di Borghetto Vara, fra centri estivi e doposcuola. Oltre a partecipare a un intergruppo parlamentare sui diritti fondamentali della persona.
"Se Gesù fosse tra noi non so se sarebbe d’accordo con la Chiesa – disse una volta a Fanpage – Come uomo di fede mi sono chiesto se è lecito per un credente essere a favore dell’eutanasia? Sì, mi sono detto, la vita è sacra e va rispettata. La vita umana è caratterizzata solo dalla vita biologica o anche dalla vita spirituale? E la vita spirituale che fondamento ha? La libertà, l’autodeterminazione. Dobbiamo rispettare chi vuole vivere ma anche chi, di fronte alla sofferenza, dice di non farcela più”.
Nel 2021, durante la Domenica delle Palme, don Giulio si rifiutò di benedire le palme “Finché la Chiesa non benedirà le persone omosessuali”. E’ da qui che nacquero la polemica e il dibattito che poi portarono alla sua sospensione a divinis.