Sarzana (La Spezia), 4 aprile 2018 - L'ennesima lite è finita in tragedia. Un 29enne rumeno ha ucciso a coltellate la convivente, Roberta Felici di 52 anni, nell’appartamento di via dei Molini alla Bradia. L’uomo, dopo aver colpito a morte la donna nella mattinata di ieri, si è allontanato. Lo hanno rintracciato intorno alle 20 in piazza Martiri i carabinieri ai quali è arrivata una segnalazione, probabilmente da un conoscente dell’operaio con il quale lui aveva trascorso il pomeriggio. I militari lo hanno condotto nell’abitazione al primo piano del condominio e sono entrati con lui in casa, trovando il corpo senza vita di Roberta Felici.
La coppia conviveva da circa un anno e non era nuova a litigi anche accesi tanto che la famiglia della donna, che risiede nello stesso stabile, aveva interrotto i rapporti. La madre della vittima non frequentava volentieri il nuovo compagno di Roberta e anche la prima figlia della vittima non era riuscita a legare pur mantenendo i contatti con la mamma. Roberta Felici aveva anche altri tre figli che vivono con il padre a Milano. Ieri mattina i vicini hanno sentito delle grida provenire dalla casa, una lite sempre più accesa che improvvisamente ha lasciato spazio al silenzio. Purtroppo era la quiete della morte arrivata sotto i colpi delle coltellate, un paio di fendenti alla gola.
Qualcuno ha provato, più tardi, a suonare il campanello ma non ricevendo risposte non si è preoccupato. L’uomo nel frattempo è sceso in città, girovagando per il centro. In serata ha confessato l’omicidio ed è stato portato in caserma mentre sul posto sono arrivati il capitano della compagnia Federico Silvestri, i vertici provinciali dell’Arma e la scientifica. Il corpo della povera Roberta Felici è stato rimosso in nottata dopo l’esame eseguito dall’anatomopatologa Susanna Gamba.
«Mi aveva detto di non andare a casa sua quando c’era lui in casa, neppure di contattarla. Con lui non avevamo alcun rapporto, avevamo litigato: noi non volevamo festeggiare il Natale, mia figlia e lui volevano venire a casa nostra e al nostro rifiuto hanno rotto qualsiasi rapporto. In un anno della loro convivenza, sarò andata a casa di mia figlia due volte». Il racconto straziante è della madre di Roberta Felici. La donna abita con la nipote, 32 anni, nell’appartamento vicino alla figlia. E proprio la figlia della donna uccisa racconta: «Ero affacciata al balcone di casa a fumarmi una sigaretta. Poco prima delle 20 ho notato arrivare i carabinieri con il compagno di mia madre, sono entrati nel loro appartamento e quando sono usciti ho visto lui con le manette ai polsi. Ho immaginato che aveva fatto del male a mia mamma. Non andavamo tanto d’accordo, ma ora ho i rimorsi».