MATTEO MARCELLO
Cronaca

Dottori di base, è allarme. Ventisette zone carenti. Asl lancia un nuovo avviso per l’assistenza primaria

Il Comitato aziendale per la medicina generale mette a nudo le lacune. Nel capoluogo di provincia mancano all’appello ben 14 camici bianchi. Dopo i pensionamenti, situazione delicata in Val di Vara e in Val di Magra .

Un medico di medicina generale impegnato in una visita ad un paziente. Nello Spezzino sono ventisette le zone carenti, per le quali Asl5 ha avviato le procedure di assegnazione (. foto di repertorio

Un medico di medicina generale impegnato in una visita ad un paziente. Nello Spezzino sono ventisette le zone carenti, per le quali Asl5 ha avviato le procedure di assegnazione (. foto di repertorio

Aumentare i massimali per far fronte alle esigenze di assistenza primaria dei cittadini rischia di non bastare più. Nello Spezzino, col passare dei mesi aumentano le criticità legate alla carenza di medici di medicina generale. Nei mesi scorsi, La Nazione più volte aveva evidenziato le difficoltà di un sistema che, tra pensionamenti, calo di vocazione e aree geografiche con scarso appeal – leggi entroterra – stava creando enormi disagi a migliaia di cittadini, rimasti senza medico curante sul territorio e costretti a spostarsi in altri comuni per farsi visitare e ottenere ricette e prescrizioni per esami e visite. Sul tema nei giorni scorsi Asl5 ha tracciato un quadro preoccupante: dalla riunione del Comitato aziendale per la medicina generale, tenutasi alla fine di gennaio, sono state tracciate le zone carenti provvisorie del ruolo unico di assistenza primaria, ovvero la mappatura dei territori rimasti senza professionisti, approvata anche dalle organizzazione sindacali della medicina generale. Dalla Val di Magra alla Val di Vara, passando per il capoluogo, non c’è territorio che non sconti la carenza di camici bianchi. Nel Distretto sociosanitario 18 ’del Golfo’ mancano all’appello 14 medici di famiglia, tutti concentrati nel territorio comunale del capoluogo di provincia: di questi, una zona carente è con obbligo di apertura di un secondo studio nel comune di Lerici. Situazione complicata anche in Val di Vara: nel Distretto sociosanitario 18 ’Riviera-Val di Vara’, le zone carenti sono quattro: mancano professionisti a Bolano – dove la carenza di medici ha portato nei mesi scorsi alla creazione di un ambulatorio di prossimità per cercare di dare una risposta alle esigenze di assistenza primaria per chi è rimasto senza medico curante –, a Follo, così come a Riomaggiore (con obbligo di apertura di un secondo studio nel comune di Riccò del Golfo) e a Borghetto Vara, dove il posto vacante prevede anche l’obbligo, da parte del professionista, di aprire un secondo studio anche nel comune di Sesta Godano, altro territorio in difficoltà dopo il pensionamento, all’inizio del mese, dell’unico medico operante nel paese valligiano.

Non cambia la musica anche in Val di Magra, dove le zone carenti sono addirittura nove. Tre di queste riguardano il territorio di Castelnuovo Magra, dove recentemente si è verificato il pensionamento di più medici di famiglia. Due, invece, le zone carenti individuate ad Arcola, Luni e Sarzana, territori dove nei mesi scorsi Asl5 per cercare di far fronte alle difficoltà aveva autorizzato l’aumento del massimale a 1800 pazienti a favore di diversi medici. Asl, nell’approvare le zone carenti provvisorie, ha licenziato l’avviso per l’assegnazione degli incarichi vacanti di medico del ruolo unico di assistenza primaria. All’esito dell’avviso, l’azienda sanitaria rivaluterà la mappatura, delineando le zone carenti definitive. Poi toccherà alla Regione lanciare i bandi per colmare le lacune.