ROBERTA DELLA MAGGESA
Cronaca

Dragaggio, dov’è lo stallo. Aree vivai da riperimetrare

Manca all’appello un atto che deve essere prodotto da Lerici e Porto Venere. E sul livellamento il consorzio dei noleggiatori insiste: "Chiarezza subito". .

Dragaggio, dov’è lo stallo. Aree vivai da riperimetrare

Muscolai al lavoro dentro la diga del Golfo (immagine di archivio)

"Abbiamo una ventina di giorni al massimo, per chiarire la situazione. E poi il dado sarà tratto. E in ballo, sia chiaro, c’è il futuro delle crociere alla Spezia". A parlare è Fabio Ferdani, vicepresidente di Cns, il Consorzio aderente a Confartigianato nato nel 2019 e che raccoglie gli operatori che si occupano delle attività di noleggio con conducente: un settore in crescita per il nostro territorio, che conta al momento una decina di ditte individuali per 45 licenze totali e che dà lavoro, nel complesso, a una cinquantina di famiglie. "Siamo molto preoccupati per lo stallo che si è determinato attorno al molo Garibaldi: non possiamo permetterci di perdere tempo. Serve chiarezza immediata. Si faccia in tempi rapidi l’intervento di livellamento del fondale necessario a garantire manovre di accosto in sicurezza. Oppure, se è vero quanto sta emergendo in queste ore, e cioè che gli atti autorizzativi della Regione richiedono tempi ragionevolmente più lunghi, si blocchino i lavori per il trasferimento dei cassoni su calata Paita. Per il 2025 sono previsti 195 scali, rispetto ai 154 dell’anno in corso, ma queste previsioni hanno poco significato se non si supera lo stallo sul Garibaldi. Le compagnie stanno già vendendo pacchetti, con tanto di escursioni, per la prossima primavera. Se non le mettiamo in condizioni di fare un’adeguata programmazione, rischiamo di essere tagliati fuori, a vantaggio di altri scali".

La preoccupazione, insomma, è palpabile. In via del Molo le bocche sono super cucite. Ma fonti autorevoli assicurano che la pratica per la richiesta dell’autorizzazione a procedere con il livellamento del fondale sarebbe stata presentata agli uffici della Regione l’inverno scorso. Più recentemente sarebbe emersa la necessità di ulteriori passaggi e la settimana scorsa il commissario Federica Montaresi avrebbe ricevuto la ’road map’ per il completamento dell’iter: una procedura che prevede, tra l’altro, la caratterizzazione del materiale da trattare. Al momento ci è impossibile, pur avendole sollecitate a più livelli, fornire indicazioni temporali più precise.

Stesso ragionamento vale per quanto riguarda la pratica, assai più complessa, dei dragaggi: un investimento da 36 milioni di euro che, secondo le ottimistiche previsioni fatte dall’Autorità di sistema portuale nel marzo scorso sarebbe dovuto partire entro fine anno. Il progetto, lo ricordiamo, prevede l’asportazione dai fondali di circa 800mila metri cubi di materiale, e il via alle operazioni sarebbe stato dato non appena fosse stato possibile completare il trasferimento fuori diga dei muscolai. Quel trasloco in realtà non è mai iniziato. E anche inquesto caso, come per il livellamento del fondale prospiciente il Garibaldi, siamo in pieno stallo. Mancano le autorizzazioni da parte degli uffici della Regione. In particolare mancherebbe all’appello – e i funzionari di piazza De Ferrari avrebbero inviato specifica richiesta di integrazione degli atti all’Authority in qualità di ente titolare della progettualità – la riperimetrazione delle aree, fuori diga, destinate alla mitilicoltura. Un atto che non è di competenza dell’Adsp, ma dei Comuni di Lerici e Porto Venere. Insomma, l’attesa è appena cominciata.