CORRADO RICCI
Cronaca

Cocaina, le consegne porta a porta. Il 'padroncino' dalla doppia vita

L’inchiesta sul corriere morto nel bosco di Carpena porta allo smantellamento dello spaccio mascherato. Due furgoni sotto esame per capire se siano stati usati per occultare e squartare il cadavere con gli ovuli

La conferenza stampa in Questura sull’operazione

La Spezia, 12 febbraio 2023 - Dalla scoperta del corriere della droga morto nel bosco al traffico internazionale fino allo spaccio al dettaglio su piazza, il percorso della cocaina svelato dall’indagine congiunta di Carabinieri e Polizia di Stato passa da due furgoni posti sotto sequestro. C’è da capire se uno dei due sia stato usato come sala operatoria per squartare il cadavere alla ricerca degli ovuli e/o per il trasporto dei resti nel bosco di Carpena di Marinasco, alle pendici del monte Parodi, gli stessi furono scoperti grazie al fiuto di due cani portati a spasso dal padrone, Carlo Viti.

Nei prossimi giorni entrerà in scena per i rilievi la Polizia Scientifica. Gli specialisti effettueranno verifiche alla ricerca di materiale biologico anche nei locali dell’affittacamere di via Napoli (anch’esso posto sotto sequestro) dove il corriere, presumibilmente il 23 dicembre scorso, è deceduto per effetto del cedimento, nell’intestino, di uno della miriade di ovuli - per un totale di un chilogrammo - trasportati dalla Colombia alla Spezia, via aereo.

Intanto i pedinamenti dei mezzi attenzionati nei mesi scorsi ha portato alla scoperta del loro impiego come veicoli della cocaina per le consegne porta a porta. Una volta dall’uno, una volta dall’altro ad uscire col "pacco" era Pedro Alfredo Zambrano Medina, 30 anni, ecuadoregno. Indossava la tuta di una primaria società di trasporti per la quale lavorava come padroncino. La stessa è estranea alle sue malefatte. Dietro il paravento della consegna delle merce regolare, veniva spacciata la cocaina, porta a porta. Ma non era questa la sola modalità di vendita contestata al padroncino che – in cella da venerdì mattina, difeso dall’avvocato Marco Boni – è chiamato a rispondere anche dell’importazione dalla Colombia del chilo di cocaina di cui era depositario il corriere. Il traffico, secondo l’accusa, fu organizzato con la complicità del dominicano destinatario dell’ordine di custodia cautelare ma da mesi irreperibile, Manuel Raulin Paulino Mota, 37 anni.

A quest’ultimo gli investigatori attribuiscono anche il recupero degli ovili dal cadavere del corriere. Mota avrebbe agito con la complicità di un altro dominicano indagato a piede libero per poi adoperarsi da solo nella fase di occultamento del corpo. Sarebbe avvenuto poco prima del giorno di Natale del 2021.

Estranei alla vicenda del corriere morto ma implicati nell’inchiesta sugli spacci al dettaglio e sottoposti alla misura cautelare della detenzione in carcere ci sono anche De Jesus Leandro Herasme Matos, 50 anni, dominicano (lo assiste l’avvocato Francesco Vetere); Lorenzo Jeffy Medina Betances detto Il Principe, 31 anni, dominicano (assistito dall’avvocato Davide Garbini); sono tutti residenti alla Spezia. Risiede invece a Carrara l’altro indagato: Carlos Alberto Minotta Moran detto Pacero, 33 anni, originario della Colombia (difeso dall’avvocato Andrea Tavernelli).

Corrado Ricci