REDAZIONE LA SPEZIA

Droga, alcol e anche un tirapugni Baby gang si scaglia sui poliziotti

Parapiglia a due passi dalla stazione. I residenti lamentano schiamazzi, volante blocca gli scalmanati. Nel gruppetto anche due minorenni e una ragazza. Frequentano tutti istituti superiori della città

Notte rovente - tra le 23 e le 23,30 - in via Saponiera tra schiamazzi giovanili alimentati dall’alcol, lamenti degli abitanti per il disturbo della quiete, intervento di pattuglie della Polizia di Stato per raffreddare i bollenti spiriti, colluttazioni, arrivo di un’autoambulanza per fronteggiare i bisogni di soccorso, sequestro di un ’tirapugni’ e droga sparsa dagli scalmanati per evitarne l’attribuibilità. Un Far West. Alla fine nessun trasferimento in ospedale ma quattro denunce (di due minorenni e di due maggiorenni di fresco compleanno) e tanta tensione che si fa ancoraggio dell’Sos da parte degli abitanti della zona posta a cavallo tra piazza Saint Bon e la stazione ferroviaria.

"L’altra sera dovevo uscire ma sono stata trattenuta in casa dalla paura" dice una residente sostenendo che non si è trattato di un fatto episodico ma dell’ennesima scorribanda da parte di ragazzi pericolosi e fuori controllo "a causa di alcol e sostanze stupefacenti". Lei chiede l’anonimato per paura di ritorsioni e indica le scritte con lo spray che si inanellano sul muro di via Saponiera, luogo di di abituale ritrovo dei bulli: "Boy gang", "Girl gang". Sono datate, specchio di disagio e arroganza: "Un mix potenzialmente capace di produrre fatti ancor più gravi di quelli dell’altra sera". Come l’aggressione, avvenuta tempo fa, di un residente finito all’ospedale per aver rimproverato due ragazzi che avevano fatto pipì sul muro attiguo al portone del palazzo dove vive. "Mi sono decisa a cambiare luogo di vita; non solo la casa è diventata stretta ma anche l’ambiente si è fatto invivibile" dice la signora, trovando riscontro nella narrazione di un altro residente che l’altra sera ha seguito l’evolversi dell’offensiva affacciato alla finestra: "Ci sono stati momenti di tensione anche per le proteste di un genitore verso i poliziotti". Gli scintillii delle manette si sono imposti, colpiti dai fasci di luce dei lampeggianti delle Volanti. "Sembravano fossero state strette ai polsi del ragazzo più esagitato" è la rivelazione. Dall’ufficio stampa della Questura il richiamo a non drammatizzare e ad evitare il termine baby gang. Non si tratta, però, di una mera espressione giornalistica ma di scritte sui muri, evidentemente meditate. Atti da leggere come volontà di marcare il territorio. Questa passa anche dalla "dotazione" rinvenuta nelle tasche di un giovanissimo: un tirapugni, lo strumento d’acciaio in cui inserire le dita della mano per elevare l’effetto offensivo della stessa. L’oggetto, considerato arma contundente a tutti gli effetti, è stato sequestrato. Nel report diffuso dalla Questura si evidenzia che gli operatori della Polizia di Stato in servizio di Volante, insieme agli uomini del Reparto Prevenzione Crimine “Liguria”, sono intervenuti "a seguito di segnalazioni dei residenti che lamentavano il disturbo della quiete posto in essere da alcuni ragazzi che si intrattenevano nella zona. Al loro arrivo, i giovani, tra cui due minorenni, erano intenti a consumare delle birre; hanno osteggiato verbalmente le operazioni di controllo cercando di dileguarsi, giungendo ad operare, soprattutto alcuni di essi, una vera e propria resistenza". E in quel frangente che uno dei giovani, con mossa fulminea, tentava di occultare il tirapugni. "I giovani, tutti italiani e residenti nella provincia della Spezia, nonostante l’atteggiamento che sfociava in oltraggio, aggressioni verbali e resistenza fisica, venivano condotti in Questura (ad eccezione di una ragazza) ed indagati in stato di libertà per i reati di cui si sono resi responsabili" è scritto nel report che non indica le contestazioni specifiche ma fa capire che l’arresto avrebbe potuto starci. I minori venivano affidati ai genitori, uno dei quali, chiamato sul posto dal figlio stesso.

Corrado Ricci