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Tra gli ospiti della due giorni di Shake Fest anche i Faz Waltz
Due giorni di concerti e dj set, per celebrare l’essenza di questo locale che continua ad essere un riferimento per il divertimento, ma anche per la cultura e il movimento musicale della Liguria di Levante e oltre. Venerdì 21 e sabato 22 torna lo Shake Fest, che accoglierà gli amanti dei live e non solo con un ambio programma, riservato ai possessori di tessera Arci (ingresso a 5 euro). Due serate, entrambe al via alle 21.45 fino a notte fonda, con altrettanti programmi infuocati: la prima vedrà alternarsi sul palco Dome La Muerte Exp, Hollywood Groupies e Welcome Delay, la seconda Faz Walz, Albicocche Atomiche e Gherédènne. Molti di loro hanno bisogno poche presentazioni, a partire dal Reverendo, leggenda del punk nostrano, che torna allo Shake con il progetto spaghetti western Dome La Muerte Exp.: il suond che porterà in scena sarà elettrificato, ispirato alle colonne sonore dei spaghetti western, alle atmosfere dilatate create dal maestro Ennio Morricone per accompagnare l’immaginario filmico di Sergio Leone. E lo stesso secondo album della band, ’El Santo’, è stato concepito come una vera e propria colonna sonora: suoni distorti dark-blues si amalgamano a riverberi da canyon e melodie sognanti, in un ipnotico show che non ha eguali. Arrivano da Cantù gli altri headliner, i Faz Waltz, power trio di Cantù, con una lunga esperienza e sette ep e nove album pubblicati: fra le influenze, rock and roll anni Cinquanta e Sessanta, Glam Rock anni Settanta che si mescolano in un mix esplosivo. Nate alla Spezia, si preparano al live di via Valdilocchi anche le Albicocche Atomiche, quintetto kabuki-post-punk spezzino che cantano di politica odierna, disagio esistenziale, rancore, e rabbia. Hard, heavy, alternative metal e punk il marchio di fabbrica degli Hollywood Groupies. Nati nel 2009, sulla scia del loro album di debutto ’Punched By Millions, Hit By None’ volano sui palchi d’Italia e del mondo affiancando artisti leggendari e regalandosi collaborazioni d’oro, come quella come open band del chitarrista dei Misfist Doyle. Sono ai primi passi, anche se formati da musicisti storici della scena spezzina – Massimo Pellistri, Emiliano Pellegrino, Andrea Chiavacci - i Welcome Delay, che guardano all’indie rock anni Novanta, mentre il "duo dispari" post hardcore Ghrédènne è pronto per stupire con il set batteria, basso e voce. A seguire, dj set.
C.T.