REDAZIONE LA SPEZIA

Due rinviati a giudizio per la morte di Romboni

Dopo sette anni, alla sbarra l’amministratore delegato del circuito di Latina e il coordinatore del comitato impianti della Federmoto

Sarà il giudice Fabio Velardi del tribunale di Latina, nell’udienza fissata il 15 aprile prossimo, a stabilire se ci sono state responsabilità nella morte del pilota Doriano Romboni. Il centauro spezzino perse la vita il 30 novembre 2013, a 45 anni, per le lesioni riportate cadendo durante le qualifiche della gara sul minicircuito “Il Sagittario” a Latina. Martedì sono stati rinviati a giudizio per concorso in omicidio, l’amministratore delegato del circuito, Sandra Temporini, e il coordinatore del comitato impianti della Federmoto Adamo Leonzio. Sarebbe stato rinviato a giudizio anche Gennaro Caccavale, la persona che la Federazione motociclistica ha indicato come responsabile di aver preso le misure del circuito, ma per un clamoroso caso di omonimia, le notifiche sono state effettuate ad un’altra persona. L’età era diversa, ma il Gennaro Caccavale chiamato nell’udienza preliminare non era quello nato nel 1963 a Casoria. Anche lui napoletano, aveva però 66 anni. Pertanto, essendo una persona completamente estranea ai fatti, il gup lo ha prosciolto. E’ stato invece notificato l’avviso di conclusione indagini al Gennaro Caccavale del 1963 e il pubblico ministero provvederà alla richiesta di rinvio a giudizio. "Ora il procedimento è avviato anche nei suoi confronti", ha detto l’avvocato Caterina Caterino del foro di Bologna, legale di Sara Romboni moglie di Doriano.

Doriano Romboni morì in una gara per ricordare un campione di moto come lui, l’amico del cuore Marco Simoncelli. Perse il controllo della sua supermotard durante un cambio di direzione, in un punto in cui due tratti inversi della pista corrono paralleli. Romboni era rimasto aggrappato al manubrio e l’abbrivio l’aveva trascinato sulla pista che altri piloti stavano percorrendo in senso contrario; ci fu un frontale dagli effetti devastanti con Gianluca Vizziello, ex campione italiano di velocità.

Una tragedia, secondo l’accusa, connessa alla pericolosità del circuito di Latina.

A sette anni dell’incidente, ecco i primi rinvii a giudizio. Le richieste erano state formalizzate dal pubblico ministero Andrea D’Angeli e riguardano l’ad della società "Il Sagittario srl" titolare del circuito motociclistico, Sandra Temporini, 56 anni, di Latina e il coordinatore del Comitato impianti della Federazione moto Adamo Leonzi 66 anni, di Francavilla al mare in provincia di Chieti. La prima è accusata di "aver omesso di adottate tutte le cautele necessarie alla gestione dell’impianto per impedire il superamento dei limiti di rischio connaturati alla pratica sportiva"; gli esponenti federali devono difendersi dall’accusa di non aver rilevato le discrepanze tra i dati riportati nella planimetria della pista allegata alla richiesta di omologazione e nel non aver prescritto protezioni in corrispondenza del tratto a rischio.

Ad assistere la moglie di Doriano Romboni, i genitori e il fratello per la costituzione come parti civili nel processo, sono l’avvocato bolognese Caterina Caterino e gli avvocati spezzini Sara Parizzi ed Emanuela Dall’Ara.

Massimo Benedetti