RICCARDO JANNELLO
Cronaca

Dulce Pontes a Castelnuovo "La mia musica, più culture"

La cantante portoghese stasera in piazza Querciola per ‘Festival Women’ "Dal fado alla morna di Capo Verde, ripercorro i successi di 35 anni di carriera".

Dulce Pontes a Castelnuovo  "La mia musica, più culture"

Dulce Pontes a Castelnuovo "La mia musica, più culture"

di Riccardo Jannello

Zeca aveva 4 anni quando rincorreva “un suono dimenticato” nel Chiostro maggiore del Convento di Cristo di Tomar poco prima che la madre, Dulce Pontes, presentasse il suo album più visionario, intimo e ricco, “O coraçao tem tres portas”; adesso a 21 è un polistrumentista di talento e accompagna la grande artista portoghese nella tappa del “Festival Women-Voci di Donne” che stasera alle 21,30 infiammerà piazza Querciola.

Dulce, che cosa rappresenta il concerto di stasera?

"La commemorazione di 35 anni di carriera con i successi che mi hanno accompagnato in tutti questi anni rivisitati. E poi in due ore di musica viaggi in altre culture, come nella morna di Capo Verde".

Non potrà mancare il fado, ovviamente…

"No, è la mia radice più profonda, non posso dimenticarla".

Che cosa rappresenta per lei “Cançao do mar” con la quale ha omaggiato Amalia Rodrigues?

"Rappresenta un punto straordinario, come d’altra parte ‘Lagrima’. Sono brani determinanti della mia carriera e che in questo concerto avranno una vita propria e sempre nuova".

E non potrà dimenticare Morricone…

"Ennio è stato un punto cruciale della mia carriera e ‘Focus’ un album a cui devo moltissimo".

Che cosa cerca nella musica?

"Di realizzare un percorso che mi porti alla conoscenza più intima. Nei concerti rincorro la volontà di comunicare al pubblico le mie emozioni e di creare un rapporto costruttivo, magari anche improvvisando".

Con lei c’è suo figlio, José “Zeca” Gonçalves, alla batteria: che cosa rappresenta per lei questo?

"Lui ha un talento enorme e sul palco è magico. Riesce a essere un musicista completo, suona jazz e altri generi e lo fa con grande bravura. Ed è un genio con tutti gli strumenti, lo sanno bene i musicisti della Roma Sinfonietta...".

Sul palco di Castelnuovo anche Armindo Neves, un nume tutelare della musica portoghese...

"Sì Armindo con le sue chitarre dà un suono particolare. Per me è un fratello".

Alla guitarra portuguesa c’è il giovane Bernardo Romao: che cosa ci può dire di lui?

"Ha la musica nel sangue e io amo confrontarmi con musicisti diversi; Bernardo ha un suono pulito che ricorda quello di Coimbra. E anche Tiago Oliveira alla chitarra classica e Yuri Daniel al basso sono musicisti eccezionali".

Lei ha appena firmato un contratto molto importante con la Universal: quali progetti ha?

"La riedizione degli album più iconici della mia carriera, come ad esempio ‘O primeiro canto’, le cui sonorità diventano sempre più attuali e anche un progetto su Elis Regina, che ritengo la più importante cantante brasiliana. Ma soprattutto cerco le mie radici nella musica popolare portoghese alla quale mi sto dedicando in questo periodo molto intenso della mia attività. Il tempo passa velocemente e io ho ancora molte cose da fare".