L’accusa era pesante, non solo per l’entità della presunta sottrazione di denaro, ma soprattutto perchè commessa ai danni dell’anziano zio e della compagna. Centomila euro spariti dal conto dei due anziani spezzini che, stando alle accuse poi smontate in tribunale, si sarebbe intascato Giannetto Giannetti, 65 anni di Aulla. Lui da parte sua si è sempre dichiarato del tutto estraneo alla vicenda partita nel 2016 da una denuncia firmata dalla compagna dello zio e presentata fisicamente dal figlio di lei, che si è poi costituito parte civile nel procedimento. Per Giannetti da lì a finire sotto processo per appropriazione indebita aggravata il passo è stato breve. In tribunale però è arrivato il colpo di scena: il suo legale (l’avvocato Alessandro Ravani - nella foto - che lo ha difeso insieme all’avvocato Emiliano Barbieri) ha fatto eseguire un’accurata perizia sulla firma nella denuncia, analizzata da una grafologa. E’ così emersa la netta discrepanza fra la firma sulla denuncia e quella invece depositata dall’anziana in banca per una delega proprio a Giannetti. In poche parole non è stata la donna a firmare l’esposto ai carabinieri. Ieri in tribunale il giudice ha quindi dichiarato l’improcedibilità nei confronti dell’imputato per mancanza di querela. Il pubblico ministero aveva invece chiesto una condanna a 2 anni. Per Giannetti la fine di un incubo. Tutto da chiarire chi abbia falsificato la firma sulla denuncia nei suoi confronti: su questo aspetto lo stesso 65enne aullese ha sporto a sua volta una denuncia.
Claudio Masseglia